Una checklist che elenca più di 800 specie vegetali, più di 500 specie animali e 25 patogeni vegetali. Sono le Ias (Invasive Alien Species), le specie aliene invasive presenti in Sicilia e nell’Arcipelago maltese. A censirle, il progetto Fast – Fight Alien Species Transborder. L’Università di Catania è l’ente capofila. Hanno partecipato Ministry for Agriculture, Fisheries and Animal Rights, Malta, University of Malta, Città Metropolitana di Catania e Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Fast è finanziato dal programma Interreg Italia-Malta 2014-2020 call 2/2019, Asse prioritario III. Dopo 30 mesi di attività, il bilancio finale è stato tracciato venerdi, presso il Dipartimento di Scienze Biologiche di Catania. Sono stati illustrati i risultati raggiunti dal programma di ricerca, che ha sostenuto la strategia dell’Unione Europea volta al contrasto della perdita della biodiversità e del degrado degli ecosistemi.
Le proposte normative per la gestione delle specie
“I risultati sono stati brillanti“, ha affermato Giorgio Sabella, responsabile scientifico del progetto per il Dsbga Università di Catania. “Hanno condotto – ha proseguito – alla stesura di schede di approfondimento sulle principali Ias presenti nelle due aree geografiche. Sono 93 specie vegetali, 130 animali e 13 fitoplasmi. Redatte anche 31 schede su Ias a rischio di potenziale introduzione in Sicilia e nell’Arcipelago Maltese. Inoltre, le ricerche condotte hanno consentito di individuare dei pathways e dei veicoli di introduzione e diffusione delle specie aliene. Sono state elaborate proposte normative sulla loro gestione. Sono stati tanti, inoltre, gli interventi di contenimento, eradicazione e rinaturazione. Un totale di più di 0,5 kmq di territorio, a protezione di più di 15 specie target meritevoli di tutela. Per 12 Ias vegetali il contenimento è avvenuto all’interno di sette siti delle Rete Natura 2000 di Sicilia e Malta, con documentazione degli interventi. Senza dimenticare l’elaborazione di linee guida e di buone pratiche desunte dalle esperienze derivanti dagli interventi di eradicazione e contenimento”.