L’Italia è tra i cinque Paesi in Europa con il più alto numero di donne vittime di femminicidio, se guardiamo SOTTOSOPRA a questo dato dovremmo sobbalzare sulla sedia ed essere estremamente allarmati, preoccupati. Parliamo di omicidi intenzionali, secondo i dati dell’ufficio Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine – Unodc (United nations office on drugs and crime); un fenomeno criminale drammatico che trova le sue radici nella cultura patriarcale e maschilista del nostro Paese; una “cultura” dura a morire, che considera la donna come oggetto da possedere, su cui esercitare potere con atti di violenza psicologica, sessuale o fisica.
Il concetto di femminicidio
I femminicidi, va detto chiaramente, sono omicidi contro le donne ed avvengono per motivi legati al genere. Questi crimini che colpiscono le donne in quanto donne non sono incidenti isolati, frutto di perdite improvvise di controllo o di patologie psichiatriche degli uomini, ma si configurano come l’ultimo atto di un continuum di violenze che le donne subiscono e che avvengono prevalentemente nell’ambito affettivo e familiare. Discriminazioni di genere, stereotipi sulle donne radicati nel substrato socioculturale, divisione dei ruoli e l’esistenza di relazioni di potere disuguali tra donne e uomini sono fattori che costringono la donna a permanere in una condizione di subalternità in cui si alimenta il ciclo della violenza di genere.
Il primato italiano
Un primato triste quello italiano sui femminicidi che evidenzia un problema culturale e sociale gravissimo. Tra le Nazioni europee dove le donne sono più a rischio ci sono la Germania, la Francia, il Regno Unito e la Spagna. Seguono la Polonia, la Romania, l’Austria, i Paesi Bassi, la Lettonia e la Grecia. Gli Stati con il numero più basso di omicidi di donne in Europa sono invece il Belgio, l’Irlanda, l’Estonia e l’Islanda.
Dall’inizio dell’anno, 79 femminicidi in Italia
Da gennaio ad oggi si contano 79 femminicidi consumati in Italia, a cui si aggiunge l’ultimo in ordine di tempo, quello di Maria Leo, 39 anni, assassinata dal suo ex compagno nelle campagne di Marsala, in provincia di Trapani. Secondo il report sugli omicidi volontari e la violenza di genere pubblicato dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale, aggiornato al tre settembre scorso, si sono registrati 225 omicidi, con 77 vittime donne, di cui 61 uccise in ambito familiare o cosiddetto affettivo. Di queste, 38 donne hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Rispetto allo scorso anno, quando gli omicidi commessi erano stati 215, si è registrato un aumento del cinque per cento. Con riferimento ai delitti commessi in ambito familiare si è rilevato un incremento del due per cento, da 96 a 98 femminicidi.
Il reato di femminicidio, l’esempio di Cipro
Cipro è l’unico Paese europeo che ha inserito nel proprio ordinamento giuridico il reato di femminicidio. Per quanto riguarda il riconoscimento legale vero e proprio del fenomeno, si dovrebbe fare di più; in Italia, per esempio, esistono aggravanti per la violenza domestica e sessuale, ma ad oggi non è stata prevista nessuna aggravante per il movente di genere, obiettivo che era nel disegno di legge Zan affossato la scorsa legislatura.