“Il processo di stabilizzazione dei lavoratori Asu deve proseguire senza interruzione”. Lo scrivono in una nota Cgil e Funzione pubblica siciliane, dopo l’incontro di oggi pomeriggio dei sindacati con l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone. Secondo Francesco Lucchesi (Cgil Sicilia), Massimo Raso (Fp Sicilia) e Salvo Musolino (coordinatore Asu per la Fp), che hanno partecipato all’incontro, l’interruzione “sarebbe un fatto gravissimo, che colpirebbe 4 mila e 400 lavoratori che da 24 anni rendono possibile l’apertura di uffici, musei, aree archeologiche della Sicilia e che meritano di avere un lavoro stabile”. “Abbiamo ritenuto necessario questo confronto con le organizzazioni sindacali perché parliamo di una norma importante che riguarda 4 mila e 571 persone ed è stata votata all’unanimità all’Ars, seguendo il percorso indicato dal governo nazionale. Non tollero che ci possano essere illusioni su percorsi che devono essere condivisi e verificati e trovo poco utile sollevare ulteriori polemiche. Il governo Musumeci ha già inviato a Roma le relative controdeduzioni, perché vogliamo che si trovi nel più breve tempo possibile una soluzione ferma, decisa e condivisa”, ha affermato in merito l’assessore Scavone.
“Il governo regionale deve muoversi politicamente”
Cgil e Fp dichiarano che “il governo regionale deve muoversi sul piano politico per evitare che le previsioni della legge di Stabilità regionale al riguardo vengano impugnate dallo Stato. Per quanto ci riguarda abbiamo investito della questione le nostre strutture nazionali perché intervengano sul ministero dell’Economia e si possa giungere a una soluzione positiva della vertenza”. Sottolineano inoltre di ritenere “giuste e condivisibili” le risposte tecniche date dalla Regione alle osservazioni del Ragioniere generale dello Stato. Controdeduzioni che si augurano consentano di procedere con il processo di stabilizzazione, che “se si vogliono cogliere le opportunità della legislazione nazionale – rilevano- deve concludersi entro il 2021”. Alla Regione, Cgil e Fp ,che hanno già proclamato lo stato di agitazione degli Asu e annunciato iniziative di mobilitazione se non si giungerà a una soluzione positiva, chiedono anche di “fare fino in fondo la propria parte prevedendo, se necessarie ulteriori iniziative legislative per assicurare la stabilizzazione degli Asu che lavorano nei Comuni, nei beni culturali e nel privato sociale”.