Crescono le startup innovative in Italia: nel primo trimestre 2022 hanno superato quota 14 mila. Lo dicono i dati aggiornati al 1 aprile diffusi da Infocamere, che li ha elaborati in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico. Per la precisione se ne contano 14.362, il 3,7 per cento di tutte le società di capitali di recente costituzione, ovvero 387 mila negli ultimi cinque anni. Un quadro sicuramente positivo dunque a livello nazionale, ma che vede la Sicilia indietro: nell’Isola sono state appena 682, il 4,75 per cento del totale.
Sicilia nel podio delle peggiori per numero di startup
Quantità non significa qualità, come sottolineato in una recente intervista a FocuSicilia anche da Rosario Faraci, docente di Economia dell’Università di Catania e tra i maggiori interpreti del “sistema startup” al Sud Italia. Ma la differenza di passo, verso l’innovazione, della Sicilia rispetto alle aree più attive del Paese è comunque da sottolineare: nel primo trimestre 2022 solo il 2,84 per cento delle nuove società di capitali, ovvero quelle costituite da non più di cinque anni e con ultimo fatturato dichiarato inferiore ai 5 milioni di euro, era una startup innovativa. Il dato è quasi un punto in meno rispetto alla media nazionale, e per avere un termine di paragone basti vedere come il Trentino Alto-Adige, prima regione in Italia con il 5,53 per cento, conta 317 startup. Peggio della Sicilia fa la Sardegna, ultima con appena il 2,63 per cento di startup sul totale delle nuove società di capitali (218 in totale), e la Puglia che si ferma al 2,71 con 655 società.

Milano capitale italiana delle startup. Segue Roma
A livello territoriale è comunque la Lombardia a emergere. La più popolosa delle regioni italiane ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane, il 27 per cento, con la sola provincia di Milano che ne conta 2.720, oltre quattro volte quelle siciliane. Il dato rappresenta il 18,9 per cento della popolazione delle Startup italiane. Supera quota mille anche il Lazio che con 1.729 rappresenta l’12,0 per cento del totale. E anche qui in gran parte le società sono localizzate a Roma, con 1.555, il 10,8 per cento nazionale. Oltre quota mille anche la Campania, con 1.317 ovvero il 9,2 per cento del totale nazionale, e l’Emilia Romagna con 1.086, il 7,6 per cento.

Catania a Palermo tra le prima venti province per numero
Se si considera il numero di startup innovative in rapporto al numero di nuove società di capitali attive nella provincia, al primo posto si posiziona Trento (circa il 7,6 per cento); seguono Milano (6,5 per cento), Trieste (5,6), Ascoli Piceno (5,6). Da notare come nella parte alta della graduatoria si posizionino Udine, al quinti posto (5,6 per cento), e Potenza, al sesto, dove il 5,5 per cento. All’estremo opposto, la provincia con la minore incidenza di startup sul totale delle nuove società di capitali è Vibo Valentia (poco meno dello 0,7 per cento). Se si analizza invece la presenza di startup sul totale nazionale, le due maggiori province della Sicilia rientrano tra le venti migliori. Le 208 startup innovative con sede a Catania rappresentano l’1,45 per cento nazionale, che vale il trediceesimo posto. Poco più giù Palermo, al quattordicesimo, che conta 203 startup, l’1,41 per cento del totale italiano. Al lato opposto della classifica Enna, che con 16 startup innovative conta lo 0,11 per cento nazionale, (96esimo posto), e Agrigento, centesima si 105 province, con appena 13 startup, che rappresentano appena lo 0,o9 per cento del totale italiano. Ultima, anche in questa classifica, la calabrese Vibo Valentia con appena lo 0,03 per cento del totale delle startup italiane.