Sunia: sugli affitti brevi necessaria una legge. In città residenti penalizzati

“La mancanza di una regolamentazione degli affitti brevi ha già prodotto e continuerà a produrre se non si interviene in tempo, effetti non sempre positivi sulla fisionomia e sull’organizzazione delle città. I comuni devono dunque esercitare il ruolo di monitoraggio e regolamentazione che compete loro, auspichiamo tuttavia che su un tema di tale importanza ci sia presto una specifica e stringente normativa statale”. Lo dice la segretaria generale del Sunia Sicilia, Giusy Milazzo. “La ripresa del turismo dopo la pandemia – osserva Milazzo – se rappresenta una boccata di ossigeno per glioperatori del settore ha riportato alla ribalta il problema delle locazioni di appartamenti per finalità turistiche di breve durata, operazioni effettuate in troppi casi in nero”. “In Sicilia sono moltissime le località interessate a questa problematica – rileva- ma gli effetti più preoccupanti si producono nelle città, dove diventa sempre difficile trovare un alloggio in affitto per i residenti di lungo periodo a canoni sostenibili, con la conseguenza dello spopolamento di interi quartieri e della perdita di identità dei territori”. Si è in attesa della pubblicazione del decreto attuativo del Dl 34/2019 che prevede l’obbligatorietà della costituzione delle banche dati degli affitti brevi a livello comunale,“che può rappresentare- dice Milazzo- un sistema di controllo sull’evasione fiscale anche se ancora parziale e limitato”. I comuni, inoltre, come ha sancito la sentenza 111/2020 della Corte europea di Giustizia, possono regolamentare in maniera più organica ed efficace la materia per contrastare la scarsità di alloggi in locazione di lunga durata ritenendo un motivo imperativo di interesse generale l’obiettivo di rispondere alla difficoltà di accesso agli alloggi per buona parte della cittadinanza”.