Superbonus 110%, salta la proroga. L’esperto: rischi per famiglie e imprese

Sullasospensione del Superbonus 110 per centoil governo Meloni ha deciso di tirare dritto, escludendo la proroga dalla legge di Bilancio votata nei giorni scorsi al Senato.Adesso la Manovra ritornerà alla Camera il 28 dicembre, per essere approvata definitivamente entro Capodanno, pena l’esercizio provvisorio. La mancata proroga del Superbonus è unadoccia fredda permigliaia di famiglie con i cantieri già avviati.Se non saranno completati entro il 31 dicembre, verranno rimborsati dallo Statosolo al 70 per cento anziché con il 110 per centoinizialmente previsto. “A questo punto restano soltanto due possibilità: l’inserimento del Superbonus neldecreto Milleproroghe,che di solito viene votato gli ultimi giorni dell’anno. O con un decreto legge ad hoc, che però mi sembra molto improbabile”, spiega aFocuSiciliaPietro Lucchesi, consigliere delConsiglio Nazionale dei Geometricon delega all’edilizia.Per l’esperto “non c’è la volontà politica di trovare una soluzione”. Il risultato saranno “serie difficoltà per le famiglie, le imprese e l’intero comparto legato al mattone“. Leggi anche –Superbonus, detrazioni al 90% e altre novità. “Errori dai Governi” Come spiegato da questo giornale in diversi articoli,la misura introdotta durante la pandemia dal governo Conte è stataprogressivamente smantellatadai governi Draghi e Meloni.A oggi si prevede che il rimborso del 110 per cento valga solo per i lavori autorizzati nel 2022 e completati al 100 per centoentro il 31 dicembre 2023. Dal giorno successivo,lo Stato rimborserà soltanto il 70 per cento, il 40 per cento in meno rispetto alla cifra prevista all’avvio dei cantieri.Lucchesi spiega le implicazioni con un esempio. “Immaginiamo un cantiere da 100 mila euro, con spese già asseverate per il 60 per cento. La parte rimanente, 40 mila euro, con il vecchio Superbonus 110 per cento sarebbe rimborsata con un credito d’imposta di 44 mila euro”.Un beneficio che il titolare dei lavoripuò gestire in vari modi, “scalandolo dalle proprie tasse o cartolarizzandolo.Questo in base agliaccordi presi con la dittache esegue i lavori”. Leggi anche –Superbonus 110%, in Sicilia cova la rivolta. Mezzo miliardo da rimborsare Ciò continuerà ad accadere per ilavori terminatientro l’ultimo dell’anno,con le procedure diasseverazione da completarenei 90 giorni successivi. Per i lavori conclusi da gennaio le cose saranno completamente diverse. “Con il rimborso del 70 per cento la cifra rimborsata scende a 28 mila euro. Conti alla mano, 16 mila euro di differenza, chele famiglie potrebberoritrovarsi a dover sborsare di tasca“, spiega il consigliere del Cng. Un problema non da poco, “visto che non tutti i titolari dei lavori potrebbero avere la disponibilità economica, con il risultato dibloccare i cantieri e innescare una spirale pericolosaper tutto il comparto edile”. Il Consiglio nazionale dei geometri spera che si eviti questa prospettiva. “Avevamo proposto unaproroga tecnica di tre mesi, fino a marzo 2024, per far sì che i cantieriavviati con le vecchie regolepotessero essere completati.Al momento, però, non sembra che da parte del Governo ci sia la volontà di farlo”, osserva Lucchesi. Leggi anche –Superbonus 110%, un incubo per le aziende. Resta il problema crediti Non si tratta di cifre di poco conto. Secondo gli ultimi dati ufficiali pubblicati sul portaleEnea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile,i cantieri non completati in Sicilia valgono circaun miliardodi euro, mentre il dato sale a circa25 miliardiper l’Italia. Nel dettaglio, nell’Isola è stato completato l’81,5 per cento dei cantieri, per un valore di circa 4,5 miliardi su 5,5 miliardi ammessi a detrazione. A livello nazionale il dato sale all’83 per cento, per un valore di circa 67,5 miliardi su 92,5 miliardi ammessi a detrazione.Adattendere il completamento dei lavorisono soprattutto i condomini.“Ciò crea ulteriori difficoltà, perché tra i residenti possono esserci condizioni economiche molto differenti”, osserva Lucchesi.Una situazione che rischia di pesare nel caso in cui i lavori non vengano rimborsati al 110 per cento,“costringendo le famiglie amettere mano la portafoglio per non bloccare i cantieri”.