Il Superbonus cambia, di nuovo. Il decreto Aiuti quater in corso di pubblicazione – dovrebbe arrivare in Gazzetta ufficiale tra stasera e domattina – abbassa al 90 per cento la detrazione fiscale prevista per chi realizza i lavori. Inoltre aggiorna alcune scadenze e “riapre” alla possibilità di applicare il bonus alle abitazioni unifamiliari, ma solo se si tratta di prima casa e se il proprietario dichiara un reddito inferiore a 15 mila euro. Modifiche che rischiano di generare diversi problemi, dicono le associazioni datoriali e gli ordini professionali che stamattina hanno partecipato al convegno “Bonus edilizi: stato dell’arte e possibili scenari” tenutosi presso la sede di Ance Catania. Tutti concordi nel definire il Superbonus “motore per l’economia”, tanto da aver generato, stando ai dati illustrati da Ance, circa 56 miliardi di fatturato diretto, 23 miliardi di fatturato indiretto e 43 miliardi attraverso l’indotto. Numeri che hanno contribuito “per oltre il 16 per cento” al Pil italiano del 2021.
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Le critiche al decreto Aiuti quater
Per quanto riguarda le modifiche inserite nell’ultimo decreto Aiuti, per la consigliera dell’Ordine dei Commercialisti di Catania Eleonora Contarino il giudizio non è negativo a priori. La riduzione delle aliquote al 90 per cento, per esempio, “non è sbagliata, ma servirebbe in un regime transitorio, per salvaguardare i lavori realizzati finora e i progetti in corso”. Uno dei problemi del decreto, stando alle bozze circolate, “è il silenzio assoluto sui crediti d’imposta bloccati nei cassetti fiscali, oltre alla riapertura alle abitazioni unifamiliari per soggetti con redditi bassi, che per come è proposta rischia di restare lettera morta”. Per i commercialisti il Superbonus rappresenta un “successo innegabile, soprattutto nel 2021”, e alcune critiche sono ingenerose, “come quella per cui sarebbe ‘una frode mai vista’”. Le truffe legate alla misura, precisa infatti Contarino, “sono soltanto il tre per cento del totale”, e in generale la maggior parte deriva “dal Bonus facciate e non dal Superbonus”.
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Quindici modifiche in tre anni
Quelle del decreto Aiuti quater sono solo le ultime modiche apportate al Superbonus. Lo strumento, introdotto con il decreto “Rilancio” nel giugno 2020, ha subito 15 modifiche in meno di tre anni. Senza contare circolari e regolamenti ministeriali, precisa Riccardo Messina, vicepresidente di Ance Catania con delega all’urbanistica e al territorio. “Un caos normativo, che aggiunto all’aumento dei tassi di interesse e al costo dei materiali ha scatenato una tempesta perfetta”. I bonus edilizi “esistono almeno dal 1997”, ma la novità del Superbonus è stata “la possibilità di cedere il credito fiscale agli intermediari finanziari”. Un’iniziativa giusta che ha aiutato il settore edilizio, prosegue il numero due di Ance Catania, ma che non è esente da criticità. La principale riguarda la comunicazione. Il Superbonus infatti “è stato considerato un intervento politico”, raccontato in maniera errata dai governi Conte, Draghi e Meloni. “Chi ne ha fatto le spese sono state le imprese edili”.
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Professionisti e banche in difficoltà
A portare la voce delle professioni Alfio Torrisi, segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Catania. Il Superbonus poteva rappresentare “una soluzione per riqualificare un patrimonio immobiliare vetusto”, ma la bontà della misura è vanificata “dalla cattiva comunicazione”. Se l’approccio del Governo non cambierà, aggiunge l’ingegnere, la confusione normativa “lascerà morti sul campo tra imprese, professionisti e cittadini”. A essere in difficoltà anche le banche, spiega Carlo Napoleoni, rappresentante del gruppo Bcc Icrea, che riunisce 120 banche di credito cooperativo in tutto il Paese. “Abbiamo fatto la nostra parte verificando la documentazione e prevenendo l’auto-riciclaggio, ma anche noi siamo stati messi in difficoltà dal blocco della cessione dei crediti”. In questa situazione le banche “hanno potuto sostenere i loro clienti solo attraverso i propri cassetti fiscali”, una difficoltà aggiuntiva per un gruppo composito “che unisce oltre cento banche, con altrettanti cassetti”.