Masterclass, cooking show, forum. Insomma cibo, vino e cultura, temi di grande attualità e di grande attrazione. Temi ed esperienze che la pandemia ha soffocato ma che adesso prepotentemente tornano sulla scena. Se la scena poi è quella di Taormina diventa chiaro che si parla di grandi eventi, di vini e prodotti di altissima qualità, di approfondimenti e dibattiti di livello superiore. Torna Taormina Gourmet, ed è l’ottava edizione, con un menu di tutto rispetto. Tre giorni di esperienza, come dicono gli organizzatori Cronache di gusto e associazione Bica, dedicati al meglio del food&beverage. “Uno dei più grandi eventi del sud Italia” si tiene dal 23 al 25 ottobre all’Hotel Villa Diodoro di Taormina, e malgrado siano ancora necessari green pass e mascherina per partecipare, dà l’idea della ripartenza dopo il buio del Covid. Mancherà necessariamente il momento dei banchi di assaggio a ingresso libero, di fatto inconciliabile con le norme anti contagio, ma sono tantissime le occasioni disponibili, a numero contingentato, per gli appassionati e i professionisti.
Asset molto importante
“C’è grande fame di eventi, la gente vuole tornare a vivere gli eventi in presenza”, dice Fabrizio Carrera, giornalista, editore e direttore del giornale online di enogastronomia che organizza l’evento. Carrera è anche fondatore di Cronache di gusto, che dal 2007 si occupa di questi temi, con particolare attenzione alla Sicilia ma con occhio attento anche al resto d’Italia. Un esperto, insomma: “Il vino – dice – negli anni è diventato sempre di più attrattore del turismo, a livello nazionale e internazionale. Grazie al vino la Sicilia ha un asset molto importante da giocare su questo mercato”. Dal suo osservatorio, Carrera ritiene che la Sicilia “possa diventare la Toscana del sud Italia proprio grazie all’ enoturismo. Nel contesto del turismo di alta qualità legato al vino – precisa – l’Etna è il territorio che più attrae i viaggiatori di fascia più alta, soprattutto americani. Una opportunità unica”.
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Nebbiolo, Sangiovese, Nerello mascalese
Il programma completo e le modalità di accesso si trovano sul sito della manifestazione. Segnaliamo che tra le 27 masterclass previste ci sono degustazioni di olli extravergine di oliva dop e di rare cultivar siciliane, ma soprattutto vini di grandi territori, siciliani, italiani e internazionali. Di notevole fascino la degustazione alla cieca di Etna rosso doc a confronto con vini di grandissimo blasone come Barolo e Brunello di Montalcino. ” I turisti vengono qui per il vino, come nelle Langhe o a Montalcino, e l’Etna fa parlare di sé nel mondo. Ci sono affinità tra questi territori che esprimono i tre più grandi vitigni autoctoni italiani: Nebbiolo in Piemonte, Sangiovese in Toscana e Nerello mascalese da noi. Ma qui abbiamo anche l’unicità del paesaggio, il vulcano, un clima continentale in un’isola in mezzo al Mediterraneo”. Carrera crede fermamente nella preminenza del vino come attrattore: “Quando sono qui i turisti cominciano ad assaporare le altre cose, il contesto, i prodotti tipici e di eccellenza. Venti anni fa i turisti venivano in Sicilia per i monumenti ma non per il vino, adesso per entrambe le cose”.
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Tutto il glamour e la qualità dell’Etna
Come detto il territorio più glamour del momento è senza dubbio l’Etna, ai cui vini Cronache di gusto dedica da alcuni anni una guida. L’edizione 2022 sarà presentata lunedì 25, e sarà seguita dalla degustazione dei 33 vini vulcanici ritenuti “imperdibili” dai curatori del volume: etichette di Rosso, Rosso riserva, Bianco e Bianco superiore provenienti dai vari versanti compresi nel territorio della Doc. “L’elemento più incredibile – commenta Carrera – è che per la Guida abbiamo assaggiato ben 432 vini etnei, e abbiamo registrato una qualità altissima. Sul vulcano si producono vini eleganti, molto apprezzati e richiesti. Non è un caso se adesso tra i produttori etnei ci sono tanti stranieri, tante grandi cantine dal resto della Sicilia e tanti affermati professionisti del vino provenienti da tutta Italia”.
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Turismo di lusso in Sicilia
Tra i forum, occasioni di approfondimento anche dei temi dell’agroalimentare e dell’ospitalità, da segnalare l’incontro sulla percezione del vino siciliano da parte dei clienti finali interrogando gli operatori del settore: maitre, sommelier, enotecari, con la partecipazione di Sebastiano Di Bella, presidente dell’Irvo, l’Istituto regionale vini e oli di Sicilia. Sabato 23 focus sul turismo di lusso in Sicilia, con la partecipazione di 30 soggetti che si occupano di accoglienza di alto livello, ognuno dei quali avrà due minuti a disposizione per esprimere il proprio pensiero. “Anche solo dieci anni fa – conclude Carrera – non avrei mai pensato di potere organizzare un evento sul turismo di lusso in Sicilia. Questo settore oggi è in grande crescita, e il vino ne è protagonista”.