La giunta regionale ha definito le “nuove” tariffe per l’acqua commercializzata all’ingrosso da Siciliacque, la partecipata regionale che si occupa della distribuzione idrica nell’Isola. Si tratta di una nuova competenza per la Regione: in precedenza le tariffe le fissata direttamente Siciliacque, adesso secondo una norma approvata dall’Ars il compito spetta alla giunta regionale. Questo per superare i ricorsi presentati da enti e cittadini, in forza di una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che alla fine del 2021 dichiarò illegittima la tariffa fissata da Siciliacque, innescando una nutrita serie di richieste di rimborsi del prezzo dell’acqua applicato negli ultimi anni.
Confermato il sistema dei prezzi in uso dal 2016
Adesso la giunta Schifani ha approvato la nuova articolazione tariffaria per la vendita dell’acqua all’ingrosso a livello di sovrambito, confermando il sistema di prezzi precedente. Varato anche lo schema regolatorio per il servizio correlato alle opere di approvvigionamento idrico. I documenti erano stati proposti dal gestore Siciliacque Spa e si riferiscono al periodo regolatorio 2016-2019 e all’aggiornamento biennale 2018-2019. Le proposte tariffarie e lo schema regolatorio proposti dall’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità sono approdati in giunta dopo il parere favorevole dei componenti della Cir, la Commissione idrica regionale. Il provvedimento fissa il costo dell’acqua confermando la tariffa applicata dal 2016 da Siciliacque, che così non dovrà gestore di rimborsare le quote extra incassate da enti e cittadini.
Di Mauro: “Si sanerà la frattura dei ricorsi”
“Il piano tariffario varato in giunta è analogo a quella applicato negli anni scorsi – dice l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro – il combinato disposto tra questo e la legge varata all’Ars, che attribuisce alla giunta la capacità di definire la nuova tariffa, sanerà la frattura dei ricorsi e metterà ordine al settore”. Dopo il via libera in giunta gli atti passeranno all’esame all’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, per la definitiva approvazione.