“Teatri riflessi” a Zafferana: come la ginestra che rinasce sulla sciara
Quella della ginestra che rinasce, vincendo la resistenza della sciara, è la vivida, forte metafora di “Teatri riflessi”, la rassegna di corti teatrali che torna dal 14 al 16 luglio in una nuova location, il parco comunale di Zafferana Etnea. Sarà il palcoscenico di un rilancio che avviene dopo un lungo stop di sei anni: dopo l’esordio del 2009, Teatri riflessi si prese una pausa nel 2015, dopo sei edizioni di successo nelle cornici catanesi del Monastero dei Benedettini, del Cortile Platamone e delle Ciminiere. “I corti teatrali sono spettacoli completi, della durata di 15-20 minuti – spiega Dario D’Agata, direttore artistico della manifestazione e presidente dell’ente organizzatore, IterCulture – e il festival vuole riflettere la scrittura contemporanea, con il suo linguaggio breve che si esprime nel fascino del palcoscenico. La proposta è sempre gratuita e si rivolge a un pubblico di nuovi avventori, un pubblico incuriosito, non necessariamente di abituali fruitori del teatro”. “Si tratta di un concorso – prosegue D’Agata, che prima di essere un operatore del settore è da sempre un appassionato di teatro – al quale partecipano 17 compagnie, 13 italiane e quattro estere. Una è di New York, una di Miami, una di Londra e una messicana. Abbiamo ricevuto quasi cento domande di partecipazione, abbiamo dovuto fare una selezione stringente, mentre la giuria sarà ampia, così da rispecchiare il più possibile i gusti del pubblico e rendere le produzioni finaliste spendibili sul mercato. Diversi i premi in palio, dei rimborsi spese sostenuti dai nostri sponsor e quest’anno dal costruttore Giovanni Di Bella: miglior corto, miglior regia, miglior drammaturgia in lingua italiana e in lingua straniera, miglior drammaturgia danza, più altri premi minori. Ma un premio a cui tengo molto è quello per l’interpretazione, che è dedicato alla memoria di Valentina Nicosia. Era la responsabile del concorso, è venuta a mancare a ottobre dello scorso anno”. La scelta di Zafferana non è casuale. “È una città che ha subito un forte danno dalla pandemia – ricorda D’Agata – e anche dal cambiamento climatico, perdendo sette milioni di euro di introiti dal mercato del miele per la moria delle api. È un luogo che sente forte il desiderio della rinascita. Siamo accomunati, abbiamo proposto la manifestazione e ottenuto dal Comune la gratuità degli spazi. Siamo felici di portare la nostra proposta in una rassegna estiva così bella e frequentata”. Sì, perché tutto può aiutare a diffondere il settore dei corti teatrali, che non è facile. “Solo le ginestre più forti possono crescere sul terreno che c’è in Sicilia e solo se riescono a scansare il sale che qualcuno butta”, ammette in metafora il direttore artistico, che prosegue: “Difficoltà e ostacoli negli anni ne abbiamo trovati tantissimi. Facciamo tutto col minimo: le tre giornate costeranno solo 23 mila euro. Grazie ai partner e alla rete di sponsorizzazioni. E anche al pubblico che può sostenerci, comprando libri, gadget, biglietti di una lotteria con premi forniti dalle realtà produttive del territorio. Anche questa è la ginestra che rinasce. Noi ci crediamo”.