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Traghetti, crociere e petrolio spingono i sei “porti dello Stretto”

Messina, Tremestieri e Milazzo in Sicilia. Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Saline in Calabria. Ogni struttura ha la sua specializzazione ma la gestione è unica. Il presidente dell'Autorità di sistema, Mega: "Investimenti da 320 milioni di euro per lo sviluppo"

Il primo sistema portuale d’Italia (e uno fra i primi d’Europa) per il traghettamento di breve percorrenza con 15 milioni di passeggeri, due milioni di Tir, cinque milioni di auto tra la Sicilia e la Calabria ogni anno e una media di tre-quattromila pendolari al giorno. E poi annualmente 200 mila navi ormeggiate, 30 milioni di tonnellate di merci, 16,5 milioni di passeggeri di cui 160 mila crocieristi, 60 mila traghetti a lunga percorrenza, 900 mila passeggeri nei collegamenti con le Eolie. Sono i numeri del sistema portuale dello Stretto, che comprende in Sicilia i porti di Messina (il sesto in Europa per traffico crocieristico) , Tremestieri e Milazzo (uno dei primi porti petroliferi d’Italia) e in Calabria Reggio, Villa San Giovanni e Saline. Sono tutti gestiti da un unico soggetto, l’Autorità di sistema portuale dello Stretto, presieduta da Mario Mega, in carica da quasi tre anni, dirigente tecnico a Bari dell’Autorità portuale della Puglia adriatica, impegnato nel settore dal 2003 e in precedenza nell’ambito dei lavori pubblici dei Comuni.

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Superata la vecchia gestione frammentaria

“Prima dell’autorità unica – spiega Mega – si parlava di porti che costituivano di fatto un sistema unico, perché interessati da scambi di merci e passeggeri, ma che erano amministrati da soggetti diversi: Messina (con Tremestieri) e Milazzo erano sotto l’Autorità portuale di Messina, Villa San Giovanni era amministrato dall’Autorità di Gioia Tauro, mentre Reggio Calabria era sotto la giurisdizione dell’Autorità marittima e le Saline, al momento non operativo, era in mano al Comune di Montebello Ionico. Le infrastrutture svolgevano però tutte insieme la loro funzione, così la programmazione e la gestione unitaria di un’unica Autorità, quella dello Stretto, è stata la condizione per migliorare i porti”. Oggi le Autorità portuali hanno essenzialmente quattro competenze: la promozione dei porti e delle funzioni portuali, la realizzazione e manutenzione delle infrastrutture, la regolazione del mercato (l’autorità rilascia le autorizzazioni d’impresa e quindi autorizza i privati a lavorare nei porti) e l’amminsitrazione del demanio marittimo dello Stato, per assicurare sviluppo dei traffici e delle operazioni nel rispetto delle leggi e della concorrenza.

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Interventi infrastrutturali da 320 milioni di euro

L’Autorità dello Stretto, prosegue Mega, “ha messo in piedi una programmazione di sistema, cercando risorse importanti e individuando le specializzazioni dei singoli porti”. Qualche settimana fa è stato approvato il bilancio di previsione per il prossimo biennio, con “interventi programmati per quasi 320 milioni di euro, per il 70 per cento coperti con risorse già disponibili”. Le opere più importanti, che stanno per andare in gara, sono l’elettrificazione delle banchine nei porti di Messina, Reggio e Milazzo, che consentiranno alle navi in sosta in porto di spegnere i motori e di collegarsi alla rete elettrica riducendo la produzione di Co2. “Poi – aggiunge il presidente – prevediamo il potenziamento degli ormeggi dei mezzi veloci e la realizzazione di una stazione marittima moderna e collegata alla stazione ferroviaia a Villa San Giovanni”. Un progetto da quasi 40 milioni realizzato in sinergia con Rfi, che riqualifcherà la stazione ferroviaria facendola diventare un nodo moderno di scambio tra ferro e mare.

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Un ruolo specifico per ciascuno dei sei porti

Altri due interventi importanti sono “il completamento della Banchina XX luglio nel porto di Milazzo – ricorda Mega – che consentirà di sivuppare la funzione commerciale” e “un altro intervento che cambierà completamente il volto del porto di Reggio Calabria: la riqualificazione di tutte le banchine operative e il nuovo terminal crociere in tutta l’area alla radice della banchina vecchia di Levante”. Quest’area diventerà il riferimento per il crocierismo di lusso e l’approdo di maxi yacht. Questo avverrà secondo una visione unitaria sinergica, creata perché i diversi bacini non si facciano concorrenza tra loro. Ognuno ha il suo compito: la funzione di assicurare il traghettamento di mezzi e merci tra la Sicilia e il continente è assicurata principalmente dai porti di Messina (Rada San Francesco e ormeggi di Tremestieri) e Villa San Giovanni. Milazzo svolge un ruolo di di collegamento con le isole Eolie, oltre a essere il porto commerciale dell’area, per i traffici di merci alla rinfusa e il traffico petrolifero legato alla raffineria, che costituisce un importante asset. “Saline è l’investimento per il futuro, perché stiamo puntando a fare diventare quell’area della provincia di Reggio un porto commerciale”.

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Agostino Laudani
Agostino Laudani
Giornalista professionista, nato a Milano ma siciliano da sempre, ho una laurea in Scienze della comunicazione e sono specializzato in infografica. Sono stato redattore in un quotidiano economico regionale e ho curato la comunicazione di aziende, enti pubblici e gruppi parlamentari. Scegliere con accuratezza, prima di scrivere, dovrebbe essere la sfida di ogni buon giornalista.

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