Per il completamento dei lavori di raddoppio dei binari sulla linea ferroviaria da Catania a Palermo, il tratto che va da Bicocca, stazione alla periferia Sud di Catania, e fino a Catenanuova in provincia di Enna, rimarrà chiuso da lunedì 13 marzo fino al primo trimestre del 2025. Ad annunciarlo ufficialmente è Rfi, motivando i due anni di stop ai treni con “una serie di interventi in contemporanea sui circa 38 km del cantiere, che rende necessaria la chiusura di questo tratto di linea”. Per garantire l’operatività dei cantieri, la circolazione ferroviaria sarà sospesa e i treni sostituiti con autobus. L’interscambio con i bus da e per Catania e Siracusa avverrà a Dittaino. Il programma di sostituzione con bus prevede anche collegamenti “Dittaino-Siracusa” che non passano da Catania Centrale, per ridurre i tempi di percorrenza.
“Rivedere bene l’opportunità dei bus sostitutivi”
“La paventata chiusura, era già giunta a noi pendolari a febbraio scorso, mentre precedentemente si era parlato di una chiusura fino a dicembre. Di questo avevamo chiesto conferma lo scorso 24 febbraio a Palermo, quando siamo stati ricevuti dall’assessore alle Infrastrutture Aricò alla presenza di un rappresentante di Rfi. La conferma però arriva solo ora”, commenta Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani. Che aggiunge: “In quella sede abbiamo chiesto di valutare bene l’opportunità dei bus sostitutivi. Ad un utente conviene prendere un bus già in servizio con un ulteriore risparmio, perché il treno fino a Palermo costa 32,8 euro, contro i 24 euro del bus”.
Evitare i bus, reinvestire i chilometri su altre tratte
La soluzione proposta dai pendolari è quindi quella di interrompere il collegamento alternativo via bus, in modo da porter reinvestire i chilometri su altre linee. “Possono mantenere la linea da Caltanissetta-Palermo e Palermo-Caltanissetta, perché nessuno si avventurerà in quattro ore di viaggio, contro le due e mezzo del bus, fino al capoluogo dovendo cambiare due volte mezzo e spendendo di più”, dice Malaponti. Il calcolo del “risparmio” è del restro presto fatto: “Sono 69 km per tratta fino a Dittaino, moltiplicando le percorrenze annuali sono almeno 200 mila km l’anno. Possono poi reinvestirli su altre tratte, magari sulla Catania-Siracusa-Gela dove la domenica non c’è un treno”, afferma il rappresentante dei pendolari siciliani.
Le altre linee che potrebbero essere chiuse per lavori
Nel frattempo, riferisce Malaponti, non ci sono ancora certezze su altre chiusure per i lavori in corso in tutta la Sicilia. E le informazioni, non ufficiali, sono per ora prese dai siti di prenotazione di Trenitalia. Secondo le simulazioni fatte dal Comitato pendalari, resteranno certamente chiuse da giugno a settembre le seguenti tratte: Trapani-Mazara Del Vallo, Caltanissetta-Xirbi Aragona, Lercara-Agrigento, Lentini-Caltagirone, e Gela-Modica. “Ma la possibilità è che Caltanissetta – Xirbi Aragona resti chiusa almeno fino a dicembre, così come la Gela-Modica. I lavori di raddoppio dei binari sono un’ottima cosa, ma non ci sono certezze per chi magari ha un abbonamento appena fatto per marzo e si ritrova a dover viaggiare con il bus sostitutivo”, conclude il rappresentante dei pendolari siciliani.
Scusate,
sono un pendolare e, non si capisce perchè in questa Regione ogni anno bisogna chiudere sempre per 2/3 mesi (questa volta 2 anni), delle tratte ferroviarie importanti a danno delle persone che si muovono per diverse ragioni. Penso che per il completamento dei lavori di raddoppio sulla linea Catania-Palermo, si possa usare il sistema che adottano altre Regioni senza danneggiare gli utenti che viaggiano e cioè: Chiudere la tratta da sabato pomeriggio a domenica; Lavorare anche di notte con turni; Personale esperto con voglia di lavoro e senza passeggiare, farebbero il lavoro in 8/10 mesi.
La Regione non controlla ed RFI va a rilento ed incalza la dose, tanto nessuno dice niente e poi chi se ne frega se la gente sbatte a dx o sx, io ho autista e privilegi.
Spero solo che il comitato pendolari apra gli occhi e verifica questa situazione che succede sistematicamente ogni anno con RFI, anche sulla base dei lavori di manutenzione.