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Unict, gli aspiranti manager incontrano il direttore generale di Volkswagen Italia

Andrea Alessi, direttore della divisione italiana della compagnia automobilistica, ha inaugurato il secondo semestre del corso "principi di Management" dell'Università di Catania. Atteso l'incontro con il vicedirettore della Banca centrale europea Paolo Corradino

Un confronto diretto tra gli aspiranti manager e i leader di aziende di calibro nazionale e internazionale. Il dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania ha deciso di inaugurare così il secondo semestre del corso di “Principi di management”, tenuto dai professori Elita Schillaci e Rosario Faraci. Il primo incontro è stato con Andrea Alessi, direttore generale di Wolkswagen Italia, nato proprio ai piedi dell’Etna. “Ho portato agli studenti la mia esperienza di giovane siciliano, che diversi decenni fa è partito da Catania e nel corso della sua vita lavorativa ha trovato il modo di crescere, aumentare le proprie competenze fino a guidare un marchio come Volkswagen Italia”, spiega Alessi a FocuSicilia. La divisione fa parte di un gruppo automobilistico che a livello internazionale impiega oltre 600 mila persone – mille soltanto in Italia – e controlla alcuni storici marchi del Belpaese, tra cui Lamborghini, Giugiaro e Ducati. “Spero di essere un’ispirazione per questi giovani universitari, che per il momento stanno studiando ma che a breve inizieranno la loro carriera lavorativa”, aggiunge Alessi.

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La lezione del top manager

La lezione ha preso il via dal significato stesso del termine “manager”. “Se utilizzassimo un traduttore istantaneo, il significato italiano più vicino a questa parola sarebbe quello di ‘gestore’. In senso più ampio, il manager è un professionista a cui vengono affidate delle risorse per raggiungere dei risultati”, ha detto Alessi. Tendenzialmente, ha aggiunto il numero uno di Wolkswagen Italia, “le aziende puntano a modificare cose esistenti per realizzare prodotti e servizi, nel nostro caso automobili”. Punto nodale per il funzionamento di una grande impresa l’utilizzo delle risorse “umane e non umane” a disposizione, “le persone che collaborano con l’azienda, ma anche la tecnologia, le macchine e il denaro”. L’aspetto più complesso, ha detto ancora Alessi, è legato proprio ai lavoratori. “Compito di un buon manager è far funzionare al meglio le risorse di cui dispone la sua impresa. Bisogna curare particolarmente la gestione delle risorse umane, ottimizzarne il lavoro per realizzare gli obiettivi, senza perdere di vista la condizione dei lavoratori”.

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Sinergia tra università e imprese

Gli incontri tra studenti e imprese, precisa il presidente del corso di Economia aziendale Sebastiano Mazzù, sono stati avviati già da tempo. “Sin dall’anno scorso abbiamo intrapreso un percorso di collaborazione con partner importanti. Quest’anno ripartiamo da Volkswagen Italia e Bce, che fanno parte del comitato strategico del corso”. L’obiettivo di questo organismo, scrive l’Università di Catania, è “promuovere attività di orientamento, placement, iniziative seminariali e ogni altra buona pratica utile per collegare il mondo accademico a quello del lavoro”. Lo scopo degli incontri con gli studenti, aggiunge Mazzù, “è accrescere i loro contatti con il mondo delle imprese”, favorendo il confronto con “esperienze, professionalità, modi di fare che incontreranno una volta completato il corso di studi”. Una collaborazione importante, insomma, per valorizzare le nuove competenze manageriali. “Questo è stato il nostro obiettivo sin dall’inizio, e intendiamo portarlo avanti sia come corso di laurea che come Dipartimento di economia e impresa”, conclude il presidente.

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L’importanza del confronto

A introdurre l’intervento del manager la professoressa Schillaci e il professore Faraci, titolari degli insegnamenti del primo anno di corso. “In questo momento storico è necessario cogliere il cambiamento di paradigma che sta avvenendo, a cominciare dalla crisi climatica e dalla transizione ecologica”, ha detto la docente agli studenti. Una consapevolezza che può aiutare “a fermare tutti insieme quello che sta accadendo”, proprio grazie alle capacità manageriali sviluppate, “ricordando che l’azienda è la cellula vivente di un’economia sana”. A ribadire l’importanza del confronto con il mondo delle imprese è il professor Faraci. “Il management, oltre che studiato e appreso, va vissuto, attraverso l’incontro con chi lo porta avanti giorno dopo giorno”. Il dialogo con stakeholders di calibro internazionale come Wolkswagen e Bce, secondo il docente, è importante per supportare le nozioni teoriche. “Non possiamo chiedere ai manager di vivere una settimana al loro posto, ma possiamo apprendere attraverso i nostri ospiti”.

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Valerio Musumeci
Valerio Musumeci
Valerio Musumeci (Catania, 1992), è giornalista e scrittore. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico "Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima", Circolo Poudhron, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito, inserito nella bibliografia del laboratorio “Paesaggi delle mafie” dell'Università degli Studi di Catania. Nel 2017, per lo stesso editore, ha curato un saggio sul berlusconismo all'interno del volume "L'Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino", con prefazione dell'economista Nino Galloni. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Agata rubata", Bonfirraro Editore.

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