Mancanza di manutenzione, turni massacranti, contratti non rinnovati. Sono le ragioni che hanno portato i dipendenti delle compagnie ferroviarie Trenitalia e Itali a incrociare le braccia, bloccando nella giornata di oggi il trasporto su ferro siciliano. Secondo Filt Cgil – tra i promotori della manifestazione insieme a Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri, Orsa ferrovie e Fast Confsal – l’adesione allo sciopero ha raggiunto il 90 per cento, e dopo la fascia di garanzia tutti i treni sono stati cancellati. “Adesso”, dice Alessandro Grasso, segretario generale della Filt Cgil Sicilia, “auspichiamo che si entri nel merito dei problemi sollevati per arrivare rapidamente alle soluzioni, nell’interesse dei lavoratori ma anche degli utenti”.
Disagi per i passeggeri
Per quanto riguarda Trenitalia la protesta è stata per la mancanza di manutenzioni e i turni massacranti, “temi”, rileva Grasso, “che riguardano da vicino anche i passeggeri, visto che oggi a non essere garantita è anche la sicurezza”. Per Italo i sindacati chiedono anche il rinnovo del contratto. Critico il segretario della Filt Sicilia sull’intervento di Matteo Salvini che precettando i lavoratori ha dimezzato le ore di sciopero. “Un intervento contro il diritto di sciopero”, afferma Grasso, “contro i lavoratori ma anche contro i cittadini, che hanno il diritto oltre che di viaggiare di viaggiare in piena sicurezza. Il ministro”, continua Grasso, “avrebbe avuto tutto il tempo di contribuire alla soluzione di una vertenza che si trascina da mesi, invece ha messo in campo un provvedimento propagandistico, per giunta inefficace visto che dopo le 15 molti treni sono stati comunque cancellati dalle aziende.