L’economia della Sicilia, dopo il black out dovuto alla pandemia, torna a contare con forza sui flussi turistici. Nei primi otto mesi del 2022 si è registrato un più 55 per cento di pernottamenti e più 63 per cento di arrivi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E questo lo si deve soprattutto al ritorno degli stranieri. Sono stati il 207 per cento in più gli arrivi da gennaio ad agosto, 177,8 per cento in più i pernottamenti. Meno roboante l’incremento del flusso turistico degli italiani, ma comunque significativo: 26 per cento in più di arrivi e 19 per cento in più di pernottamenti. A trainare il flusso di visitatori, secondo Maria Langliaeva Gallitto presidente di Cna Turismo Sicilia, è stato soprattutto il turismo culturale seguito da quello naturalistico e dal settore food & wine. Ma all’orizzonte si stanno affacciando due nuove tendenze, il turismo dei matrimoni e quello esperenziale su cui la Cna punta molto proprio per favorire il lavoro di tanti piccoli artigiani locali.
Si “veleggia” verso i 15 milioni di pernottamenti nel 2022
Sono questi i dati di metà novembre resi noti da Bankitalia nel consueto aggiornamento congiunturale per la Sicilia. In attesa dei dati ufficiali dell’Istat e dell’Osservatorio turistico della Regione (che saranno diffusi non prima di gennaio 2023), è possibile “trasformare” queste percentuali in valore assoluto per avere più chiara la dimensione dei flussi turistici di questi primi otto mesi. E così, se nel 2021 si erano registrate nove mila 689 presenze complessive in Sicilia, nei primi otto mesi i turisti pernottanti nell’Isola erano stati poco più di sei mila 558. Con il ritorno in massa dei turisti stranieri la Sicilia è riuscita a superare questo dato di oltre tre milioni e mezzo facendo sì che alla data del 31 agosto 2022 i pernottamenti in Sicilia (tra esercizi alberghieri ed extralberghieri) siano già stati 10 mila 165. Lo stesso vale per la voce arrivi: nei primi otto mesi dell’anno è stato già superato il valore complessivo registrato durante tutto il 2021, tre milioni 958 contro tre milioni 113. Se la tendenza (del +55 per cento di pernottamenti) dovesse confermarsi, a fine anno supereremmo la soglia dei 15 milioni di presenze il che ci farebbe tornare all’anno record, pre-covid, del 2019.
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Traffico passeggeri, già 12 milioni nei primi 8 mesi
Che i turisti siano tornati nell’Isola lo si evince anche dai dati dei passeggeri sbarcati negli aeroporti siciliani. Secondo Assaeroporti nei primi 8 mesi dell’anno sono stati già 12 mila 493. Catania si conferma primo aeroporto dell’Isola per movimento passeggeri (oltre 6 mila 621 e 99 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) seguito da Palermo (quattro mila 792 e 96,4 per cento in più di gennaio-agosto 2021) e Trapani (597 mila con un incremento del 165 per cento). Complessivamente tutti gli aeroporti siciliani hanno raddoppiato il numero dei passeggeri arrivati in questo lasso di tempo.
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Cna Turismo Sicilia, futuro incerto
Ma riguardo al futuro c’è ancora grande incertezza come ci dice Maria Langliaeva Gallitto: “Il caro energia sta portando molti hotel e ristoranti alla chiusura anticipata della stagione. Se negli scorsi anni il mese di novembre era ancora un mese favorevole per il turismo in Sicilia, quest’anno in molti hanno deciso di abbassare la saracinesca”.
E in queste condizioni è difficile fare programmazione. “Anche le aziende di trasporto non sono in grado di fornirci il tariffario per il 2023, troppa incertezza”, continua il presidente.
L’auspicio della presidente è che nella rubrica del nuovo assessore al Turismo della Regione, Francesco Paolo Scarpinato, il caro energia sia messo al primo posto all’ordine del giorno. Non solo. “Poi è importante colmare molte lacune in termini di regolamenti mancanti, come quello relativo alle guide turistiche e al settore Noleggio con conducente. L’abusivismo è una piaga che lede la concorrenza, frena lo sviluppo oltre che danneggiare il turista. Per questo servono maggiori controlli sul territorio. La Cna, che ha fiducia nel nuovo assessore, chiede un maggiore coinvolgimento nei tavoli di lavoro e offre massima disponibilità a collaborare, come purtroppo non è successo nel recente passato”, conclude Langlaeva Gallitto.