Turismo aereo, il peso dell’addizionale comunale. “Senza 2 miliardi di Pil in più”

Turismo aereo, il peso dell’addizionale comunale. “Senza 2 miliardi di Pil in più”

Il 2022 verrà ricordato come l’anno della rinascita per il turismo siciliano dopo due anni dipandemia ma a ben guardare il gap che sconta la Sicilia sui diretti concorrenti come Malta o le Baleari, resta enorme. Lo dimostrano i numeri. In attesa dei dati relativi alla stagione estiva dell’Osservatorio turistico regionale, sono stati gli amministratori delegati dei tre principali aeroporti dell’Isola a confermare il ritorno in massa dei turisti (soprattutto stranieri) in Sicilia. “I nostri dati sono da ritenersi eccezionali, – dice Giovanni Scalia, Amministratore delegato Gesap, che gestisce l’aeroporto di Palermo – abbiamo superato abbondantemente il 2019 già a metà anno. Per due mesi consecutivi abbiamo raggiunto 800mila passeggeri in transito, a settembre siamo a più cinque per cento di passeggeri”. Nell’ottica dello sviluppo e dei nuovi investimenti che l’aeroporto di Palermo sta realizzando, Scalia ha poi anticipato le trattative in corso per attivare dal 2023 i voli diretti con Istanbul e New York: “Per una delle due siamo in una fase molto avanzata”. “Quest’estate – gli ha fatto eco Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac – tutti gli aeroporti siciliani sono andati bene, anche più della media nazionale. Le previsioni iniziali parlavano di una ripresa del traffico aereo ai livelli pre Covid non prima del 2024/25, ma già quest’anno in alcuni mesi abbiamo superato i livelli precedenti alla pandemia”. Leggi anche –Turismo enogastronomico: tutti pazzi per il buon cibo made in Sicily Ma se è vero che i sei aeroporti siciliani (Palermo, Trapani, Catania, Comiso, Lampedusa e Pantelleria) oggi fanno registrare 20 milioni di passeggeri, questi dati sono ancora piccoli se confrontati con quelli di altri competitor, primo tra tutti Palma de Maiorca. A sottolineare il gap che ancora sconta la Sicilia con altre realtà del Mediterraneo che hanno molto meno del nostro patrimonio culturale e naturalistico è Michele Bufo, direttore generale Airgest.Pur riconoscendo i brillanti risultati dell’aeroporto di Trapani che hanno fatto sì che Birgi siaconsiderato il miglior aeroporto d’Europa per tasso di crescita percentuale negli ultimi dueanni, Bufo punta l’indice in particolare contro la mancanza di investimenti e l’assenza dimisure dedicate nel Pnrr per il trasporto aereo. Leggi anche –Turismo di lusso in crescita: più 11%. Tra le mete preferite Taormina e Val di Noto A fare da zavorra allo sviluppo vi è poi la misura dell’addizionale comunale che grava suidiritti d’imbarco dei passeggeri, “Una gabella, che non esiste in nessun altro Paese in Europa e che pesa ben 6,50 euro per tratta, penalizzando così gli investimenti che lecompagnie aeree sarebbero pronte a fare per aprire nuove rotte laddove venisse menol’imposta. Questa – continua Bufo – genera un gettito di fatto trascurabile rispetto al dannoeconomico globale che crea. Per la sola Sicilia, laddove venisse meno l’addizionalecomunale (che genera un gettito di 60 milioni l’anno) si potrebbero creare maggiori flussi che in un solo anno porterebbero oltre cinque milioni di passeggeri in più, il che equivarrebbe a un incremento di Pil per l’Isola di oltre 2,2 miliardi di euro. Senza contare che cinque milioni di passeggeri in più all’anno genererebbero per la Sicilia 30 mila posti di lavoro e uno sviluppo turistico che metterebbe in atto tanti altri meccanismi virtuosi”. Leggi anche –Turismo, arriva il Codice identificativo regionale per le strutture ricettive Una realtà modello in cui hanno saputo fare meglio di noi è quello delle Baleari e inparticolare dell’aeroporto di Palma de Maiorca. Isola di 440.000 abitanti (contro gli oltre 4milioni e mezzo della Sicilia) l’aeroporto di Son Sant Joan è stato capace di intercettare 32milioni di passeggeri in un anno. Sempre in Spagna, gli aeroporti di Gran Canaria, Tenerife e Lanzarote (Isole Canarie) sono in grado di intercettare altri 30 milioni di passeggeri l’anno. Per restare più vicini a noi, l’aeroporto di Malta (isola 80 volte più piccola della Sicilia) gestisce ogni anno circa 6 milioni di passeggeri. “Se tanto mi dà tanto – ribadisce Bufo – il potenziale degli aeroporti siciliani dovrebbe superare i 100 milioni di passeggeri, ma per questo occorrono investimenti corposi capaci di assorbire una mole tanto ingente di traffico. Palermo sta investendo, Catania ha un masterplan straordinario, noi abbiamo ancora un po’ di capacità residua ma il lavoro da fare è enorme. Diventa fondamentale provare a lavorare su una sinergia per meglio finalizzare gli interventi del governoregionale”.