“La visita del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rappresenta un segnale di attenzione per Catania. Vorremmo sia occasione per rispondere, tra l’altro, all’appello che per ultimo nei mesi scorsi lanciammo Uil e Usip assieme, chiedendo proprio al ministro dell’Interno e al Capo della Polizia interventi urgenti e concreti. La Polizia di Stato, infatti, lamenta ancora oggi in terra d’Etna insostenibili vuoti di organico, gravi carenze di mezzi e condizioni allarmanti di fatiscenza delle strutture, oltre a una ingiustificabile limitazione di risorse economiche che non consente il pagamento del lavoro straordinario”. Lo affermano i segretari territoriali della Uil e del sindacato di Polizia Usip, Enza Meli e Alessio Poidomani, alla vigilia della visita del ministro Matteo Piantedosi che domani pomeriggio sarà a Catania per partecipare al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Maria Carmela Librizzi.
Catania insicura “ma non è colpa dei poliziotti”
Gli esponenti sindacali ribadiscono i contenuti della lettera aperta diffusa appena due mesi fa dall’Usip per dire ai cittadini “che non è colpa dei poliziotti se Catania viene percepita come insicura”. E ancora: “I pochi poliziotti in servizio sulle strade etnee sono letteralmente abbandonati a sé stessi! Ad ogni turno escono in media sei pattuglie per tutto il capoluogo, a fronte di migliaia poliziotti in servizio presso gli uffici centrali e periferici della Questura etnea, e ciò rende impossibile anche l’espletamento dei servizi basilari di prevenzione. I Commissariati di Polizia sezionali, intanto, sono ormai solo serbatoio da cui attingere per l’ordine pubblico”.

Meli e Poidomani: “Necessario intervento autorevole”
“Ribadiamo – concludono Enza Meli e Alessio Poidomani – la necessità di un intervento autorevole del ministro dell’Interno e del Capo della Polizia per restituire la giusta attenzione a criticità e attese di questo territorio, al fine di garantire la necessaria e adeguata sicurezza sia a donne e uomini della Polizia di Stato che ai cittadini etnei. Occorre una adeguata strategia per prevenire e contrastare la criminalità. Questa strategia passi anche dalla rimodulazione degli uffici, più uomini sulle strade a tutela del cittadino e meno burocrati considerato che poi per un passaporto servono 6 – 7 mesi d’attesa. La Polizia non può permettersi d’impantanarsi come una qualsiasi, farraginosa, macchina burocratica”.