Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e Assovini Sicilia creano le basi per un salto in avanti della vitivinicoltura siciliana: una Fondazione per promuovere la sostenibilità indirizando le cantine verso la misurazione costante e la riduzione dell’impatto delle pratiche agricole sul territorio. L’obiettivo è quello di condividere best practices finalizzate al rispetto dell’ecosistema e all’assoluta trasparenza nei confronti del consumatore. “Sono assolutamente entusiasta per la nascita della Fondazione SOStain Sicilia.” – racconta Alberto Tasca, Presidente della Fondazione nonché membro del Cda del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e di Assovini Sicilia – “Il futuro non può più prescindere da una gestione sostenibile dei territori e per questo servono regole chiare ed una ricerca strutturata per l’implementazione delle soluzioni migliori.”
Progettualità collettiva e di lungo periodo
“Assovini è orgogliosa ed entusiasta per la nascita della Fondazione SOStain Sicilia, che sarà ospitata presso la nuova sede dell’associazione. Siamo certi che lo strumento della Fondazione sia quello più adatto a sviluppare una solida progettualità collettiva e di lungo periodo, indipendente dagli orientamenti strategici dei singoli: non poteva esserci modo migliore e più significativo per concludere il mandato di questo Consiglio di Amministrazione. Il futuro del vino siciliano non può che puntare alla sostenibilità quanto alla crescita: noi desideriamo che sia autentico modello per la Sicilia intera”, afferma Alessio Planeta, presidente di Assovini Sicilia.
Protocollo integrato di sostenibilità che nasce dal basso
La Sicilia diventa la prima regione italiana a sviluppare, in modo unitario e condiviso, un protocollo integrato di sostenibilità che nasce dal basso, dalle esigenze dei produttori per i produttori. Numerosi sono gli aspetti regolati dal Disciplinare del programma SOStain, messo a punto da un Comitato Scientifico indipendente, a cui le cantine devono attenersi per ottenere un marchio di sostenibilità da apporre in bottiglia. Le pratiche che verranno prese in esame vanno dalla misurazione dei consumi di acqua e dell’impronta carbonica, al controllo del peso della bottiglia, dalla salvaguardia della biodiversità floro-faunistica alla valorizzazione del capitale territoriale, dal risparmio energetico alla salute degli agricoltori e dei consumatori.
Comitato scientifico
La fondazione si metterà in ascolto delle esigenze delle aziende coinvolte e metterà a disposizione un Comitato Scientifico indipendente composto da 5 esperti sul tema con il compito di sostenere le aziende rispondendo ai fabbisogni in materia di ricerca e innovazione, orientando quindi le ricerche in modo da soddisfare le richieste del territorio. Un tavolo di confronto costante tra vignaioli e comunità scientifica, la cui interazione ha l’obiettivo di offrire strumenti sempre più chiari e trasparenti per la buona conduzione di un un’azienda agricola.
Il consiglio direttivo
l consiglio direttivo della Fondazione è composto da 5 produttori che ben rappresentano il variegato mondo del vino siciliano: le cooperative saranno rappresentate da Giuseppe Bursi, le grandi aziende da Letizia Russo, le piccole aziende con orientamento verso un’agricoltura naturale e biodinamica da Arianna Occhipinti, e le aziende di famiglia da Tasca d’Almerita e Planeta. Presidente del Consiglio direttivo, nominato all’unanimità dai due consigli di amministrazione, è Alberto Tasca d’Almerita, appassionato al tema e da molti anni impegnato nello sviluppo di un modello di gestione sostenibile per il settore vitivinicolo siciliano.