I lavori al viadotto Himera lungo l’autostrada Palermo-Catania, crollato da 1861 giorni, subiranno l’ennesimo rinvio di un altro mese e mezzo rispetto all’ultima data indicata dall’Anas per la consegna dell’opera, cioè luglio. Lo annuncia l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. “Dinanzi ai continui ritardi sulla costruzione di meno di 300 metri di autostrada, un cantiere diventato un’agonia lunga cinque anni, le date e le promesse lasciano il tempo che trovano. Oggi chiediamo al ministero delle Infrastrutture di intervenire una volta per tutte: si rescinda il contratto con l’impresa appaltatrice e si sollevi l’Anas dalla responsabilità dell’opera”, ha dichiarato l’assessore in una nota.
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“Commissariare l’opera sul modello di Genova”
“Ai ritardi dovuti all’emergenza coronavirus – spiega l’assessore – su cui siamo stati naturalmente comprensivi – prosegue l’esponente del governo regionale guidato da Nello Musumeci – si sommano ulteriori rallentamenti che trovano giustificazione solo nell’incapacità di Anas a far rispettare tempi e scadenze. Il ministero delle Infrastrutture, adesso, è chiamato a sanare la ferita di un’Italia a due velocità sul piano infrastrutturale. Chiediamo – conclude Falcone – che l’impresa e l’Anas lascino il viadotto Himera e che il ministro Paola De Micheli affidi alla Regione il commissariamento dell’opera con poteri sul modello attuato a Genova per il ponte Morandi”.
L’Anas risponde così all’assessore
“In merito ai tempi di realizzazione del nuovo viadotto Imera sull’autostrada A19 “Palermo-Catania”, Anas chiarisce che l’ulteriore slittamento della data di ultimazione è imputabile esclusivamente all’emergenza covid-19. Tale evento – come è noto a tutti – ha impattato negativamente sull’intera filiera produttiva, dilatando i cronoprogrammi di tutti i cantieri in corso. Nel caso specifico, l’impresa fornitrice del nord Italia è stata costretta a rallentare fortemente la produzione e, quindi, la successiva fornitura degli appoggi in acciaio dell’impalcato del viadotto. Al di là di ogni valutazione sul rispetto dei tempi da parte dell’impresa appaltatrice, in generale la rescissione di un contratto in fase avanzata o, come nel caso dell’Imera, in via di completamento, comporta una forte dilatazione dei tempi di esecuzione complessivi. Le sole procedure per espletare una nuova gara d’appalto sarebbero infatti, anche nel caso dell’Imera, di gran lunga superiori al tempo necessario per portare a compimento l’opera. Anas prosegue, pertanto, il suo impegno nel seguire i lavori e portarli a termine limitando i ritardi.