Vino, in Sicilia produzione in calo del 35 % per caldo e funghi. “Qualità resta alta”
Lavendemmiain Sicilia “partirà con unritardo di circa dieci giornirispetto al 2022″, e a causa dellealte temperaturee deiparassiti“la produzione avrà probabilmente uncalo tra il 35 e il 40 per cento, anche se il dato potrebbe migliorare”. In ogni caso “minore quantità non significa minore qualità”, e quella siciliana si conferma “lavendemmia più lunga d’Italia, con unavarietà di areali e di vitigniche non ha eguali nel nostro Paese”. A fare il punto conFocuSiciliasulla stagione vinicola èMariangela Cambria, co-prorietaria dell’azienda vinicolaCottanera. Da luglio di quest’anno è anche presidente diAssovini Sicilia, associazione che raccoglie cento aziende vitivinicole distribuite in tutta l’Isola, con una produzione di900 etichettee un fatturato annuo di300 milioni di euro. Per fare un bilancio sulla stagione è ancora presto, spiega Cambria. “In alcune zone, come l’Etna e tutta la fascia orientale dell’Isola, la vendemmia inizierà a settembre”.I conti si fanno alla fine, insomma, “anche per un fatto di scaramanzia”. Leggi anche –Vino Etna Doc escluso dal bando promozione. “Useremo i fondi europei” Già l’anno scorso le temperature sopra le medie e le scarse precipitazioni avevano frenato la vendemmia siciliana. Secondo le stime diAssoenologi, nel 2022 la produzione è stata di circa4,3 milioni di ettolitri, in calo del cinque per cento rispetto ai4,5 milioni del 2021. Allo stesso tempo la qualità del vino è stata “eccellente“, con le piante che hanno dimostrato “un’ottima capacità di adattamento e di resistenza“, tanto che alla fine l’annata è risultata “fra le migliori per l’ottima qualità dei vini, anche se con una resa inferiore”. Un’eccellenza confermata anche dal volume delleesportazioni. Secondo i datiIstat, le vendite di vino siciliano all’estero sono migliorate del 25,4 per cento nel 2022, miglior risultato italiano dopo quello diMolise(62,5 per cento),Friuli Venezia Giulia(più 44 per cento) eMarche(più 33 per cento). Tra i “clienti” più affezionatiGermania(23,7 milioni di euro di acquisti),Stati Uniti(17,2 milioni) eRegno Unito(sette milioni). Leggi anche –Vino, in Irlanda l’etichetta “contro” l’alcol. Rischio “precedente” in tutta l’Ue La speranza è quella di replicare il risultato nel 2023. La situazione climatica, ammette Cambria, è più critica dell’anno scorso. “Abbiamo dovuto fare i conti conpiogge torrenzialialla fine delle primavera, e contemperature tropicalidurante l’estate”. Nelle ultime settimane il clima è rinfrescato, “quindi speriamo che gli effetti del caldo estremo possano essere mitigati, anche a livello diresa delle coltivazioni“. Da non sottovalutare il tema degli incendi, i cuidanni per il settore agricolosono stati stimati dalla Regione in diverse decine di milioni. Sul piano sanitario, aggiunge la presidente, i produttori hanno dovuto fare i conti con laperonospora, un fungo che attacca le foglie della vite e può compromettere il raccolto. “È un problema significativo, non nuovo purtroppo, che iproduttoristanno cercando di affrontare grazie al loroknow howdi conoscenze, con l’obiettivo di tutelare egarantire la qualità“, dice la presidente di Assovini. Leggi anche –Etna “vino più sexy d’Italia”. Influencer stranieri sul vulcano per studiarlo Quanto al rapporto con le istituzioni, secondo Cambria, “l’attenzione al sistema del vino è massima, perché si tratta di una delleeccellenze siciliane, insieme all’agricolturae alturismo, che non è possibile trascurare”. Anche per questo la Regione ha annunciato unnuovo Piano vitivinicolo, a cui anche Assovini è stata chiamata a collaborare. Per il futuro, Cambria immagina un’associazione sempre più dinamica, anche grazie a undirettivo tutto al femminile. Ad affiancarla come vicepresidente èLilly Fazio,dell’omonima azienda vinicola, mentre il coordinamento delle attività di finanza agevolata è affidato aJosé Rallo, dell’azienda vinicolaDonnafugata. “Ci siamo insediati da poco più di un mese. Il lavoro sarà parecchio, ma sono sicura che con la mia squadra e tutti gli associati continueremo aportare avanti il brandSicilia”, conclude Cambria.