Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, un corteo organizzato dal comune di Caccamo che si è concluso davanti alla stele in memoria di Roberta Siragusa, la diciassettenne che nel gennaio del 2021 fu uccisa dal fidanzato e gettata in un burrone. Presente anche l’assessore alla Famiglia Nuccia Albano, insieme ai genitori della vittima, al sindaco della cittadina nel palermitano Franco Fiore e alle autorità, che hanno posto un mazzo di fiori sul luogo dove venne ritrovato il cadavere.
Albano: “Ci muoveremo su prevenzione e protezione”
“Ci muoveremo concretamente su due direttrici, prevenzione e protezione delle vittime” ha detto Albano, che ha anche annunciato l’installazione, nei prossimi giorni, di una panchina rossa nella sede dell’assessorato di via Trinacria, a Palermo. “Le vittime – ha poi affermato nel corso di un incontro sul tema della violenza di genere – spesso rimangono sole, con la preoccupazione di denunciare e preferiscono tacere per paura. La Regione, oltre ad aumentare il numero delle case di accoglienza per le vittime e a intensificare, d’intesa con le forze dell’ordine, l’attività dei centri antiviolenza, intende promuovere accordi con le imprese per incentivare le assunzioni di chi ha subito violenza. Così facendo potremo restituire dignità a quelle donne, renderle autonome, libere dalle barbarie che avvengono tra le mura domestiche”.
Intensificare la presenza dei servizi sociali
“Bisogna intensificare la presenza e la funzione dei servizi sociali nel territorio – ha aggiunto Albano. Il numero degli assistenti sociali nei distretti territoriali è insufficiente e abbiamo la possibilità di attingere ai finanziamenti dello Stato. Interverrò in sede di Conferenza Stato-Regioni affinché in tutta la Sicilia ci sia un rapporto adeguato, implementando nel territorio queste figure”. “Occorre destinare – ha concluso l’assessore – risorse adeguate alle scuole, affinché aumenti il numero di progetti e di attività orientati al raggiungimento di una maggiore consapevolezza della propria identità di genere, per promuovere una sana relazione e pianificare, pertanto, programmi regionali di intervento negli istituti, in particolare in quelli che ricadono nei territori più fragili”.