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“Vulcanica”: nasce sull’Etna la vodka siciliana fatta con i grani antichi

"Un prodotto innovativo ma che valorizza le tradizioni, unico al mondo". Sonia Spadaro, già produttrice di vini sul vulcano racconta il distillato basato sui grani tradizionali siciliani. L'amore per la biodiversità e il ruolo dell'associazione Simenza

Fare vodka in Sicilia, fare vodka in Sicilia con grani antichi, fare vodka in Sicilia e chiamarla Vulcanica, perché nasce sull’Etna. E con una vodka siciliana vincere una doppia medaglia d’oro alla World Spirits Competition di San Francisco, dove si premiano i migliori prodotti al mondo. L’impresa è di Sonia Spadaro, sommelier, già produttrice di vini molto apprezzati in due vigneti in zone “estreme” dell’Etna e messi in bottiglia con il marchio Santa Maria La Nave. Entrambi gli appezzamenti sono su conetti vulcanici spenti: uno si trova su Monte La Nave, a 1.100 metri sul livello del mare sul versante nord ovest del vulcano, l’altro su Monte Ilice, dove ci sono pendenze anche del 40 per cento, agli antipodi dell’altro, sul fianco sud est dell’Etna.

Viticoltura estrema

Sonia, originaria della provincia di Siracusa e astemia fino ai 25 anni di età, da alcuni anni si è trasferita sull’Etna e ha intrapreso una brillante carriera da produttrice di vini, una “viticultrice un po’ pazza” che ama la biodiversità e fa “viticoltura estrema sull’Etna”. Per amore della biodiversità, che “in Sicilia è ancora presente in misura importante, tanto di rappresentare il 25 per cento di quella europea”, è diventata anche socia di Simenza, l’associazione che ha per obiettivo non solo la promozione dell’uso dei grani antichi siciliani, ma anche “la tutela della biodiversità”.

Guarda l’intervista integrale

Profumo di Sicilia

L’idea della vodka siciliana con i grani antichi, racconta Sonia Spadaro, è nata proprio dalla passione per la biodiversità e “dall’incontro con il mio socio Stefano Saccardi, un grande esperto del settore. Fu lui a propormi di fare questo distillato così particolare, un prodotto premium artigianale”. Anche un prodotto unico al mondo, contraddistinto dall’uso dei grani antichi siciliani, “una materia prima nobile. Profuma di Sicilia. Un progetto innovativo che allo stesso tempo valorizza le tradizioni”.

Un vino per Don Alfio

La produzione è ancora molto limitata, e le prime bottiglie “sono state presentate e vendute negli Stati Uniti, dove la nostra Vulcanica è stata accolta davvero molto bene”. Anche in Italia e in Sicilia la vodka comincia a essere disponibile nei ristoranti e in generale nel cosiddetto canale Horeca (hotel, ristoranti, catering). Ma Sonia non si ferma qui, e nell’intervista parla dei suoi vigneti e delle nuove sfide e nuovi progetti che si prepara a intraprendere, tra cui un vino bianco chiamato “Re d’Ilice”, in onore di don Alfio, un anziano contadino “mio grandissimo mentore, che tanto mi ha insegnato. Lui oggi non c’è più, ma resta sempre nel mio cuore”. E ora la sua esistenza sarà anche celebrata da un vino a lui dedicato da Sonia.

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Turi Caggegi
Turi Caggegi
Giornalista professionista dal 1985, pioniere del web, ha lavorato per grandi testate nazionali, radio, Tv, web, tra cui la Repubblica e Panorama. Nel 1996 ha realizzato da Catania il primo Tg online in Italia (Telecolor). È stato manager in importanti società editoriali e internet in Italia e all’estero. Nel 2013 ha realizzato la prima App sull’Etna per celebrarne l’ingresso nel patrimonio Unesco. Speaker all’Internet Festival di Pisa dal 2015 al 2018, collabora con ViniMilo, Le Guide di Repubblica e FocuSicilia. Etnalover a tempo pieno.

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