Zona industriale di Catania, Cgil chiede sicurezza e strategia valida

LaCgilcataneseauspica un protocollo d’intesa conConfindustriaCataniae la sua nuova presidente, su un prioritario tema di interesse comune: la sicurezza sullavoroe una buona strategiadell’areaindustriale. E al Comune diCataniachiede invece maggiori chiarimenti, e soprattutto una “visione-chiave”, sulfuturodella stessa Zona Industriale; visione che continua colpevolmente a mancare. Lo sostiene il segretario generale della Cgil di Catania, CarmeloDeCaudo, che interviene a seguito dell’incontro pubblico tenutosi stamattina ai Benedettini in occasione dell’insediamento ufficiale della primapresidentedonna di Confindustria Catania, CristinaBusiFerruzzi. “A CristinaBusifacciamo i nostri migliori auguri. Abbiamo apprezzato il tonoconcretodel suo intervento – aggiunge De Caudo – e su alcuni punti possiamo trovare di certo un’intesa, per esempio sulla necessità che i lavoratorilavorinoin un contesto più sicuro o quando asserisce che la Zona industriale è stata oggetto di un negativorimpallodi responsabilità, o ancora sulla necessità di unastrategia. Noi diciamo queste cose, e molte altre, da anni. Serve allora unprotocolloche metta insieme interessi comuni per arrivare a risultati concreti”. Per la Cgil di Catania è necessario riconoscere l’attualedifficoltàdell’area etnea e più in generale delSud-est siciliano, di rispettare latempisticarichiesta per la realizzazione degliinvestimenti. “Fino ad oggi il territorio non ha dimostrato di avere tutte le carte in regola – dice il segretario generale della Cgil di Catania – con quanto ci viene richiesto per ottenere e realizzare investimenti sulla Zona industriale. In questo modo non ci distingueremo per quello che ilmercatoe la nostra posizione geografica richiedono, cioè diventare un punto diriferimentoper l’area mediterranea”. “Anche per questo – prosegue – se da un lato siamo felici di sapere che il sindacoTrantino, intervenuto all’incontro, riconosce finalmente laresponsabilitàdiretta del Comune sugli interventi in Zona, anche preannunciando soluzionianti-allagamenti, dall’altro diciamo che questo non può bastare. La mancanza disicurezzaè allarmante e non può essere ignorata, così come è impossibile nonprogrammaredegli interventi studiati con una logica risolutiva e nel contempoprogettuale. E su questo il Comune deve fare un cambio di passo”.