Acqua, Sicilia quasi all’asciutto. Ok allo stato di emergenza da Roma
Dalrazionamento dell’acquaallafinedelleriserve idriche: è piena siccità in Sicilia. L’osservatorio distrettuale Permanente sugli Utilizzi Idrici del distretto Siciliasi è riunito a Palermo, nella sede dell’Autorità di Bacino, per fare una ricognizione sulladisponibilità di acquain regione. Tra gli ordini del giorno è stata discussa la condizione di severità idrica (siccità) oltre che commentate e prospettatenuove soluzioniperrisparmiare acqua. In Sicilia si inizia a parlare di fine delle riserve d’acqua nelledighe. ACataniasi è abbassato perfino il livello delleriservesull’Etna. Non è stato possibile fare il punto in tutte le province, in particolare per quelle diMessinaeSiracusa. Nel primo caso, a quattro mesi dalla pubblicazione del bando per l’affidamento alsocio unicodellagestione del servizio idrico, non c’è stata nomina. Nel secondo casonessuno ha partecipatoalla riunione. Nelle serata di ieri ilConsiglio dei Ministri n°80ha approvato lostato di emergenzapresentato dallaRegione siciliana. La Sicilia potrà contare su20 milioni di europer azioni immediate. Leggi –Siccità, “danni enormi” per l’agricoltura. Rincari nei mercati, pagano le famiglie IlConsiglio dei ministriha accettato la documentazione presentata dallaRegionee ha deliberato lostato di emergenza nazionaleper lasiccitàin Sicilia. Da Roma arriveranno20 milioni di europer interventi immediati. Tra queste, la Regione ha previsto l’acquisto diautobottinei Comuni colpiti, lamanutenzionedi mezzi in centinaia di enti locali, e oltre 130 interventi perrigenerare pozzi,trivellarenuovi pozzi eriattivarequelli abbandonati. Inoltre, è previsto il potenziamento degliimpianti di pompaggioe delle condotte, anche la costruzione di nuove condotte diinterconnessioneebypass. “Rimandata” la ristrutturazione e il ravvio deidissalatoridiPorto EmpedocleeTrapani. Sono “operazioni che richiederanno tempi e procedure di gara più lunghe, non essendoci deroghe sostanziali in materia ambientale e diappaltisopra soglia comunitaria” ha comunicato la Regione. Tutti interventi contenuti già neldossier siccitàpresentato a Roma ad aprile. Leggi anche –Siccità, la Sicilia ripensa ai dissalatori. Costi più bassi, ma da soli non bastano Dalla riunione dell’osservatorio è emerso un quadro abbastanza complesso per la gestione delle acque in Sicilia in questo momento storico. Il segretario generale dell’Autorità di BacinoLeonardo Santoroha parlato di “situazione critica e drammatica” delFanaco, che è invaso per uso esclusivamentepotabile. PerSiciliacque, Massimo Burruano al contrario ha comunicatol’assenza di criticitàper ladiga Garcia. Di conseguenza,l’acquedotto Montescuro, che fornisce acqua allaprovincia di Trapani, continuerà agarantireil servizio senza previsione di riduzione. Un’altra buona notizia emersa dal monitoraggio è la riduzione di presenzadell’alga rossasia sulGarciache sulFanaco. Per quanto riguarda il sistema gelese, che è collegato all’acquedotto allacciato alRagoleto – Dirillo (Acate), la prima delle misure di mitigazione è stata messa in atto già agennaioed ha portato unrisparmio del 30%di acqua grazie alla collaborazione dellaraffineria di Gela. Che ha ridotto il proprio utilizzo di acqua dall’invaso. Leggi –Siccità, la Sicilia ripensa ai dissalatori. Costi più bassi, ma da soli non bastano Per quanto riguardal’Ancipa(bacino artificiale in provincia di Enna), con i livelli attuali di prelievo, l’Osservatorio ha stimato l’esaurimento dell’acqua per il20 settembre 2024. Analizzando il da farsi unasoluzionepotrebbe esseresfruttare“l’invaso morto”. Con questo termine s’intende laporzione di acquaal di sotto dello sfioratore che non può tecnicamente essere utilizzata, perchèinsalubre. Questa soluzione, però, è percorribile secondo l’Osservatorio perpostdatarela totale mancanza d’acqua ad ottobre. Grazie ad altre misure di mitigazione, d’accordo con le società gestori del servizio adEnnaeCaltanissetta, l’Osservatorio stima si possano guadagnare altri45 giorni circaprima della fine dell’acqua. Queste misure includono azioni direvamping(ammodernamento degli impianti) e latrivellazione di nuovi pozzi, che consentiranno di recuperare circa 250-260 litri al secondo. Inoltre, sono state identificatealtre otto misureper le quali è necessario però ottenerefinanziamentidalla struttura commissariale dell’Autorità nazionale di Bacino. Leggi –Siccità in Sicilia, come mai non ci sono geologi nella cabina di regia Antonio CriminisidiAmapha presentato la situazione diPalermo, che è rimasta sostanzialmenteinvariata. Le simulazioni aggiornate al primo trimestre del 2025 indicano che ilsistema di erogazionedell’acquapuòreggerefino agennaiocon cali del 12-13%. Dafebbraio, però, leriduzioniaumenterebbero al46%, rendendo “lasituazione insostenibile“. Le simulazioni per il capoluogo sono state effettuate considerando l’assenza di prelieviper uso irriguo da tutti gli invasi, che saranno cruciali per compensare la riduzione delle sorgenti, già evidente. Amap ha aumentato le misure dirazionamentodi acqua a Palermo, ma i disagi sono stati comunicati come “minimi” grazie al potenziamento deicontrolli sulla pressione. I maggiori problemi si registrano però nei comuni gestiti daSiciliacque, dove le consegne sono passate dacontinueauna volta ogni quattro settimane. Leggi –Sicilia: autobotti, pozzi e dissalatori. Il dossier Siccità è a Roma Spostandoci nella parte Orientale della Sicilia, durante l’ultima riunione di Palermo,Gaetano Roccadell’Ati di Ragusaha segnalatocriticitànell’erogazione diacqua potabilein 9 dei 12 della provincia iblea, con undeficit idrico del 15%.Ati Cataniaha segnalato“un significativo calo delle falde”.Sidraha abbassato le pompe di 20 metri perchè è stato registrato un calo della stessa misura della falda acquifera. AncheAcoset, ancora per il catanese, e laSeinel Calatino, hanno riscontrato unariduzionedelle portate del10-15%a causa dellescarse precipitazionesull’Etna. Complessivamente, si registra una riduzione del 15% circa. Paradossale, considerato il grave periodo di siccità, la situazione in essere aMessina. Nell’Atipeloritana, non essendoci un soggetto gestore unico,mancano dati di monitoraggio. La Regione aveva riaperto i termini perl’affidamento della gestione al socio privatolo scorso febbraio. Ad oggi un nulla di fatto.