Start Cup Catania 2023, presente e futuro della business plan competition
Sta per iniziare laStart Cup Catania 2023, labusiness plan competition che da 10 anni a questa partevalorizza le nuove idee d’impresa. Un’occasione per ottenere un feedback sul proprio progetto imprenditoriale, renderlo più visibile e magari vederlo sostenuto, economicamente e non, durante le suefasi successive di sviluppo.Il 10 settembre è il termine ultimo per inviare le domande di partecipazione per quest’edizione e, fin dal momento dell’annunciodell’evento il 3 agosto scorso, l’ambiente che gravita attorno al mondo delleStart Upè in fermento. Può partecipare chiunque, basta che presentiun’idea imprenditoriale innovativa, possibilmente collegata con il mondo della ricerca e/o universitario. “Questo è uno dei criteri di premialità, non comporta l’esclusione, ma è sicuramente un elemento di merito molto apprezzato” spiega ilprofessor Rosario Faraci– docente presso il dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania e presidente del comitato tecnico scientifico che valuta le proposte in gara – che chiarisce ulteriormente: “Si può aderire ocome singoli o in team avendo un’idea imprenditoriale, in qualsiasi fase di sviluppo essa sia; oppure come Start Up già formata, ma è necessario che sia statacostituta ufficialmente nell’anno in corso, proprio per dare un senso all’annualità dell’evento”. Da regolamento, qualora a piazzarsi sui primi gradini del podio sia uno dei team non ancora costituito come Start Up, per ricevere il premio in denarodovrà costituirsi ufficialmente entro l’anno successivo. Laprima fasedell’evento è una“call for ideas”, una “chiamata alle armi” per coloro che hanno un’idea/progetto. “Raccogliamo tutte le proposte che ci sono arrivate e le valutiamo”, ci spiega il professor Faraci, “successivamente diamo modo soloalle migliori otto di raggiungere la fase successiva, ovvero la vera e propria business plan competition”. Anche se ci sono delle esclusioni,nessuno viene davvero lasciato indietro, ci tiene a sottolineare presidente del comitato di valutazione: “Ogni anno facciamo un seminario con tutti coloro che hanno inviato le proposte, cosìanche chi non è entrato riceve dei feedback importanti. Resta comunque nel database dell’Università, ottiene una certa visibilità, e soprattutto dei consigli che potrebbero essere determinanti per farli migliorare”. Gli 8 team dei progetti che passano alla seconda fase sonoassistiti dai commercialisti e dagli espertiper la creazione delbusiness plan– da completare entro la metà di ottobre. Inoltre si vedono aprire le porte a tutto il discorso del network, e partecipano alla premiazione finale, con in palio diversipremi. “L’utilità della Start Cup Catania è, nelle prima fase, sicuramente quella di darevisibilità, fornire una vetrina alla nuove idee innovative“, ci racconta il professore Faraci, “nella fase successiva è utile percreare un network di contatti fra investitori, sponsor e futuri imprenditori, oltre ovviamente a fornire alle proposte più meritevoli unsupporto in denaroper le fasi successive dello sviluppo futuro della propria idea”. E restando in tema di futuro, guardando a ciò che ci aspetta, il docente non ha dubbi checi sarà da divertirsi anche con l’intelligenza artificiale. “Già negli anni precedenti a supporto delle idee c’era sempre qualcosa legata alle nuove tecnologie dell’Ia, e molti elementi di machine learning. Quest’anno mi aspetto sicuramente anche qualcosa in più perchè a partire dall’anno scorso c’è stato ilboom di ChatGpt, si è squarciato definitivamente il velo sul mondo dell’intelligenza artificiale”. Guardando al sistema Start Up siciliano nel suo complesso, il professor Faraci afferma che, nonostante non ci siano grandi balzi in avanti, c’è quantomeno una fortecontinuità, confermata dal fatto che in 10 anni sono state raccolte 144 proposte, e di anno in anno arrivano sempre almenouna quindicina di proposte l’anno. Leggi anche –Start Cup Catania 2023, torna la competizione tra idee d’impresa Diverse realtà imprenditoriali premiate nelle passate edizioni sono riuscite ad emergere e ad avere successo, creandovalore per il territorio.In questo senso esempi virtuosi citati dal professore Faraci sonoAlpha Food, Kymia e Tobesia. La prima Start Up si occupa della produzione difarina di grilli, e ha vinto l’edizione dell’anno scorso della Start Cup Catania.Kymiainvece si è aggiudicata il primo posto nel 2021, ed è un realtà imprenditoriale che utilizza il mallo, ovvero lo scarto del pistacchio, per crearecosmetici e prodotti per la pelle. Tobesia invece sale sul primo gradino del podio della competizione nel 2020, ed è una realtà che propone un ecosistema digitale che facilita l’interazione tra il paziente che vuolecurare l’obesitàed il team di professionisti che lo segue.