Fipe Confcommercio, la delusione del Dpcm Draghi. “La storia si ripete”
“La storia si ripete, il metodo non era quello che ci aspettavamo dal nuovo governo Draghi. Abbiamo letto e riletto il nuovo Dpcm e non troviamo sostanziali differenze con il passato”. Lo afferma rammaricato Dario Pistorio presidente regionale della Fipe Confcomercio. “Ci aspettavamo le aperture serali in zona gialla delle attività di ristorazione col servizio al tavolo”. Della stessa opinione è Giovanni Trimboli presidente dei ristoratori della Fipe Confcommercio. “Il decreto che è stato emanato non ci soddisfa per niente e continuiamo a pagare colpe non nostre – si sfoga Trimboli -. Nessuna linea guida costruttiva, nessuna soluzione a medio termine, un copia e incolla dei decreti precedenti. Speravamo in un cambio di passo sugli orari, sul coprifuoco, invece un nulla di fatto. Non si capisce perché si può andare al ristorante solo a pranzo e non a cena. Si continua ad adottare la linea del rigore solo per noi ristoratori, l’apertura fino alle ore 18 con il servizio al tavolo non aiuta del tutto il settore della somministrazione. Ancora oggi, circa il 40 per cento dei ristoranti non sta esercitando, la cassa integrazione dei dipendenti è nettamente in ritardo e sui ristori ci aspettiamo il vero cambio di passo: speriamo non si incartino nei codici ateco che ad oggi hanno prodotto solo confusione e discriminazioni sulle suddivisioni dei ristori”. Il grido d’allarme proviene anche dall’indotto del comparto della somministrazione. Da uno studio della Confcommercio, infatti, nessuno ha percepito aiuti economici. E a tal proposito gli operatori tornano a chiedere che i rimborsi siano calcolati sul fatturato annuo del 2019. “Speriamo che si trovino soluzioni utili per organizzare meglio il sistema dei trasporti – continua Trimboli -, una delle maggiori cause di contagio; per evitare gli assembramenti davanti agli uffici postali e per un più capillare controllo del territorio. Mentre restiamo d’accordo per la costituzione di un patentino sanitario che potrebbe fare iniziare la ripartenza in sicurezza di diversi settori economici e ritornare al più presto alla normalità”.