Fondi Coesione europei, l’accordo “è un enorme sperpero di denaro pubblico”

L’accordo per l’uso dei Fondi di Coesione in Sicilia “è unenorme sperpero di denaro pubblico per opere assolutamente inutili e insostenibili ambientalmente ed economicamente“. Specificamente “ponte, inceneritori e discariche che non serviranno a recuperare il ritardo nello sviluppo economico e nella coesione sociale della nostra regione rispetto al resto del Paese”. Lo diconoLegambiente e Wwf Siciliaparlando del nuovoaccordo sulle politiche di Coesionetra Regione siciliana e ildipartimento le politiche di coesione e per il Sud. “Siamo certi checontribuiranno solo a ritardare il raggiungimento di importanti obiettivi, come quelli fissati al 2030 sull’economia circolare e la transizione energetica”. La firma dell’accordo con la Presidenza del Consiglio dei ministri per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027 è prevista con un evento programmato dalla Regione siciliana oggi, lunedì 27 maggio, alle ore 16, al Teatro Massimo di Palermo. Leggi anche –Inceneritori in Sicilia con Fondi Fsc? La Regione stessa dice che non si può Nell’accordo per l’uso dei fondi Coesione in Sicilia,oltre 2,2 miliardi saranno destinati al ponte sullo Stretto (1,3 miliardi sui 13 miliardi),inceneritori (800 milioni), discariche e al trattamento meccanico-biologico dei rifiuti TMB (164 milioni), “saranno sottratte agli investimenti necessari per realizzare la transizione ecologica”, sottolineano le due associazioni ambientaliste. Saranno “opere che ingesseranno per anni il sistema del trasporto pubblico e quello del ciclo dei rifiutie, se mai realizzate, avranno costi ben più alti di quelli previsti e saranno ingestibili economicamente, senza dare nessuna risposta immediata al superamento delle criticità di questi due settori. Occorrono, infatti,seri investimenti per una poderosa cura del ferro, anziché i soli 190 milioni previsti dall’accordo per la Coesione, per potenziare davvero il trasporto pubblico regionale e urbano, nonché per la realizzazione di impianti che rafforzino la filiera dell’economia circolare”, spiegano Legambiente e Wwf. “Dell’elenco degli investimenti previsti, non possiamo che sottolineare – concludono le associazioni- lascarsità di risorse previste per l’efficientamento energetico, per gli investimenti sulle energie rinnovabili (100 milioni) e per la tutela delpatrimonio ambientale (30 milioni). Scelta che denota la mancanza di visione strategica dei governi regionale e nazionale, una visione indispensabile per garantire l’unico sviluppo possibile per la nostra regione: quello legato alla transizione ecologica”.