“Una svolta e l’avvio di un approccio sistemico e di prospettiva nei rapporti tra Comuni, Stato e Regione siciliana, tanto sotto il profilo finanziario, quanto sotto il profilo organizzativo “. Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, al termine di un confronto sulle specifiche problematiche finanziarie ed organizzative dei comuni siciliani tenutosi stamattina a Roma nell’ambito della Conferenza Stato – Città – Autonomie locali. A convocarlo la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
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Il problema dei bilancio 2021-2023
L’attuale quadro normativo appare, come più volte denunciato d Anci, insufficiente e inadeguato ed è la ragione per la quale l’associazione ha presentato una serie di richieste volte a superare le specifiche criticità che sono state elencate in maniera puntuale e dettagliata. Data l’’autonomia della Regione siciliana è stato chiesto che la fissazione del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione 2021-2023 “venga opportunamente e rigorosamente collegata ad un percorso riformatorio che, passando attraverso l’approvazione di norme transitorie, possa consentire un’adeguata armonizzazione dei rapporti Stato Regione ed Enti locali in Sicilia”. Al tavolo di confronto, presieduto dal vice ministro dell’economia e delle finanze, Laura Castelli e dal sottosegretario con delega alle Autonomie locali, Ivan Scalfarotto, hanno partecipato, oltre al Presidente Leoluca Orlando e al segretario generale dell’Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano, fra gli altri, i vertici del ministero dell’Interno e dell’economia e finanze, Gaetano Armao, assessore all’economia della Regione siciliana e i presidenti di Anci e dell’Unione province d’Italia (Upi).
I nodi: riscossione tributi e fiscalità di vantaggio
“Il coinvolgimento dei rappresentanti del governo, della viceministra Laura Castelli e del sottosegretario per le Autonomie locali, Ivan Scalfarotto, nonché dei vertici dirigenziali dell’amministrazione dello Stato e dell’assessore Armao confermano il coinvolgimento dello Stato e della Regione siciliana al massimo livello istituzionale in questo percorso”, ha dichiarato Orlando. Presentate le indicazioni ricevute dal consiglio regionale e dall’assemblea dei sindaci dell’Anci Sicilia che mirano, tra l’altro, ad affrontare in maniera organica, attraverso norme di carattere transitorio e strutturale, i meccanismi perequativi, la fiscalità di sviluppo a partire dalle Zone Franche Montane e i principi dell’ armonizzazione contabile come il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (Fcde), la massa creditoria e l’avanzo vincolato. “A ciò si aggiunga il tema della criticità del sistema di riscossione dei tributi locali e l’esigenza di reclutamento di personale qualificato per affrontare adeguatamente la programmazione dei Fondi europei 2021-2027 e il Pnrr”, ha aggiunto Orlando.
Norme transitorie per superare il momento critico
Per raggiungere gli obiettivi, si è ipotizzata quindi l’approvazione “di norme transitorie che siano in coerenza con il percorso che a regime si immagina debba caratterizzare il rapporto tra Stato, Regione ed Enti locali. Da questo punto di vista – ha proseguito Orlando – è importante il preannunciato coinvolgimento dell’intero Governo nazionale e della Commissione Paritetica, già anticipato dai rappresentanti istituzionali presenti all’incontro. Non posso che esprimere apprezzamento per il rispetto istituzionale e per la grande sensibilità dimostrata oggi – conclude Orlando – e per l’avvio di questo percorso che conferma una grande attenzione nei confronti degli enti locali siciliani in virtù dello speciale statuto che non finiremo mai di ricordare essere una norma costituzionale e in considerazione di esigenze perequative, che facciano riferimento alle condizioni economiche e sociali della Sicilia. Dalla ripetizione annuale di logiche di emergenza si è passati ad un approccio sistemico nei rapporti fra i vari livelli istituzionali”.