Una “filiera enorme totalmente falcidiata dalla pandemia”. Parliamo di fiere, eventi e congressi, un settore ampio e strettamente interconnesso con molti altri, a partire dal turismo. A Catania a occuparsene è per l’amministrazione comunale Barbara Mirabella, organizzatrice con la sua Expo srl di alcune delle principali fiere in Sicilia. Da addetta ai lavori “anche se ho lasciato il mio incarico di amministratore della mia società per motivi di impegni istituzionali”, precisa in diretta a FocuSicilia, l’attenzione non può che essere concentrata sulle regole nazionali per il contenimento della diffusione della pandemia da Covid-19. Il settore è classificato “al primo posto tra quelli da attenzionare nelle linee guida del governo”, ma non ci sono regole chiare per l’uso del Green pass, che dal 6 agosto sarà obbligatorio. Una situazione che “fa vivere un grande senso di confusione, il governo non ha risposto al cento per cento lasciando il controllo sanitario agli operatori di un settore devastato per 5 mesi”. Problematiche già affrontate dagli operatori di settore, e che colpisce anche “gli enti locali che talvolta non hanno nemmeno gli strumenti minimi per poter accedere alle app di controllo”, afferma Mirabella, che sottolinea comunque come “il Green pass è una opportunità, e vaccinarsi un dovere civico”.
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Le Ciminiere, il Maas e l’ipotesi di un ente misto
Una situazione di attesa dunque, e sulla quale a livello cittadino l’unica strada da percorrere è quella di programmare il futuro. Concretamente, a quanto dichiarato dal sindaco metropolitano Salvo Pogliese, un primo passo sarà la ristrutturazione del centro le Ciminiere, punto di riferimento per gli eventi a Catania. Un luogo che, pur appartenendo all’ex provincia, è strettamente connesso alle attività cittadine, ospitando anche gli eventi estivi del comune Summer Fest, “un calendario che siamo riusciti a fare, nonostante siamo un comune in dissesto, grazie al piccolo tesoretto da 2 milioni e 700 mila euro della tassa di soggiorno”, specifica. Le Ciminiere nei mesi del restyling non resterà chiuso, ma opererà su spazi ridotti. “Il settore ha contingentato i propri eventi anche su superfici minori, che però consentono loro di dare accoglienza agli operatori” precisa Mirabella. E se le Ciminiere non chiuderà dato che “i lavori non saranno in contemporanea su tutta la struttura”, l’alternativa è al momento il Maas, il mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Bicocca, “tornato da poco più di un anno e mezzo al Comune, e che in questo momento dà ospitalità ad alcuni operatori”. Da tempo esiste una richiesta della Camera di commercio per ampliare gli spazi della struttura, più adatta delle Ciminiere per ospitare stand di vario tipo anche per lo sviluppo in altezza dei locali. Per fare il salto di qualità però servirà oltre “alla bravura a richiamare pubblico internazionale di chi organizza l’evento, che non dipende dal pubblico”, anche un ente fiera reale. “Tutti i grandi centri turistici congressuali d’Italia hanno sempre delle società miste pubblico-privato dove i comuni, le regioni, le Camere di commercio, ma anche i privati come driver per la gestione sono in primo piano”, prosegue Mirabella. E il sindaco Pogliese “darà notizie da qui a breve sulle sue determinazioni”.
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Il bando di gestione anche per i nuovi musei
Altra novità attesa è quella della esternalizzazione dei servizi museali, con la creazione di un biglietto unico che permetta ai turisti “di prenotare online come si fa in tutte le grandi città e di poter poi accedere a dieci musei. Oggi invece per andare ad esempio al Museo Belliniano si deve andare di persona a prendere il biglietto”, afferma l’assessora. Sarà una novità per Catania, che consentirà al comune di risparmiare circa un milione di euro l’anno lasciando la gestione delle biglietterie e degli shop all’interno dei musei ai privati. Una novità per la quale è atteso ancora il bando, “che non può ancora esserci materialmente anche perché non c’è ancora il bilancio comunale”, specifica Mirabella. Ma non solo: la rete museale in città è in attesa di importanti novità. Recentemente la Regione ha annunciato la nascita di un museo dell’Etna nell’ex ospedale Vittorio Emanuele, mentre nel colleggio dei padri Crociferi, nell’omonima via barocca del Centro storico, nascerà non solo un Museo delle collezioni egizie del Mediterraneo “in collaborazione con il Museo Egizio di Torino e con il Cnr, ma anche un museo della città e un ulteriore sala di 400 metri quadri sarà dedicata alle mostre temporanee”, specifica Mirabella. Tutte novità che non hanno al momento una data. “Ma basti pensare che il Museo Egizio di Torino è rimasto praticamente chiuso un anno e mezzo, i musei hanno avuto azzerati i loro impegni da parte del governo, con operatori in cassa integrazione, gli studiosi non sono stati sostenuti bene. Con tutta la buona volontà non si è potuto lavorare. La macchina amministrativa è fatta di mettere insieme tanti soggetti”, specifica Mirabella. Ma l’assessora assicura: il bando arriverà “con l’indicazione puntuale di tutte le aperture museali. Quando viene fatto un bando di esternalizzazione dei servizi aggiuntivi bisogna avere chiaro l’obiettivo ed essere estremamente puntuali nelle informazioni che si danno alle imprese che si impegnano a gestire. Non si fa come dire politica delle chiacchiere, si parla di aperture precise. Ecco perché anche il ritardo del bilancio ha generato qualche mese di impegno successivo per la pubblicazione del bando”, conclude Barbara Mirabella.