Cinquantuno riconoscimenti, cinque gran medaglie d’oro, 46 medaglie d’oro, 10 regioni
premiate. Sono i numeri dell’edizione numero 18 della Rassegna internazionale Biodivino,
che quest’anno ha fatto tappa in Sicilia. I “Gran Oro” siciliani sono il Pinzeri Grillo della Cantina Funaro e il Donnatà Nero D’Avola dell’azienda Alessandro di Camporeale. La cerimonia di premiazione è stata ospitata nel Castello dei Conti di Modica, sede dell’Enoteca regionale di Alcamo. Consegnati gli attestati ai produttori da Toni Scilla, assessore regionale all’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea; Maria Possente, presidente dell’Enoteca regionale di Alcamo; Lillo Alaimo Di Loro, presidente di Italia Bio; Gianni Giardina, presidente del Comitato tecnico-scientifico Biodivino; Gaetano Aprile, direttore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio.
Abbasssare la presenza di solfiti nei vini biologici
“Fra le risorse che abbiamo in Sicilia – ha detto Scilla – l’agricoltura, e la vitivinicoltura in
particolare, giocano un ruolo da protagonisti. Ma tutto questo deve portare ad un rilancio
dell’economia. Per questo, come governo regionale, abbiamo voluto valorizzare alcune
strutture, a partire dall’Irvo. L’obiettivo è quella di valorizzare un settore e il biologico è
sicuramente fra questi. Una visione in cui la vigna e l’uomo la fanno da padrone”. Da Gianni Giardina, presidente del Comitato tecnico-scientifico Biodivino, arriva l’appello ad “abbassare i limiti di presenza di solfiti nei vini biologici. La Sicilia non ha bisogno di questo tipo di ‘aiuti’: per i vini italiani, e quelli siciliani in particolare, una soluzione del genere potrebbe ulteriormente migliorare l’immagine”. “La scelta di produzione bio – ha aggiunto Lillo Alaimo Di Loro, presidente di Italia Bio – è soprattutto una scelta di vita, un approccio. La Sicilia ha tutte le carte in regola per essere trasformata in una vera e propria ‘Isola biologica’”.