Tra le 12 città italiane più inquinate da biossido di azoto, ci sono anche Palermo e Catania. I dati si riferiscono al 2022 e li ha diffusi Legambiente nel suo nuovo report “Mal’Aria di città”, confermando un’emergenza, quella dell’inquinamento atmosferico, molto preoccupante. Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), le città analizzate e di cui è stata ricavata la media annuale sono 94. Dai dati emerge che tutte le città rispettano l’attuale limite normativo (40 µg/mc) ma ben 57 città (il 61 per cento del campione analizzato) non rientrano nel nuovo valore di riferimento da raggiungere entro il 2030 (20 µg/mc). Se invece si tiene in considerazione il limite posto dall’Organizzazione mondiale della sanità (10 µg/mc), 91 delle città italiane analizzate (corrispondenti al 97 per cento del totale) ad oggi sforerebbero tale soglia. Nelle città siciliane prese in considerazione dall’analisi dei dati, solo Agrigento (8 µg/mc) ed Enna (4 µg/mc) ad oggi rientrano tra i parametri che tutelano la salute umana, le città che invece più si avvicinano al limite Oms (concentrazione di NO2 minore o uguale a 10 µg/mc) sono Siracusa e Caltanissetta (15 µg/mc), Trapani (13 µg/mc) e Ragusa (11μg/mc).

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Pm 2,5: virtuose Agrigento, Enna e Trapani
Per quanto riguarda le polveri sottili Pm10, sono 95 le città di cui si avevano i dati disponibili per l’elaborazione e negli ultimi anni nessuna delle città analizzate ha superato il limite previsto dalla normativa. Per Legambiente, è la “dimostrazione di come sia possibile mettere in campo politiche e azioni volte a mitigare le fonti di inquinamento atmosferico nelle città”. Le particelle di diametro inferiore ai 10 μm sono ancora più pericolose per la salute umana e l’Agenzia europea dell’ambiente stima che nel 2020, nell’Unione quasi di 250.000 morti siano stati attribuibili al superamento dei valori di Pm 2,5 raccomandati dall’Oms, e che il 96 per cento della popolazione europea sia esposta a valori superiori a tali soglie. Tra le città virtuose, alcune sono in Sicilia: Agrigento, Enna (9 μg/mc) e Trapani (7 μg/mc), che si trovano già tutte sotto il limite di 10 μg/mc stabilito per il 2030. Anche le città più virtuose non possono comunque dirsi esonerate dall’abbassare le proprie concentrazioni; anzi, per raggiungere i valori raccomandati dall’Oms devono anche loro impegnarsi nell’abbatterle: del 50 per cento Agrigento ed Enna e del 29 per cento Trapani.

La “variazione media annuale” riporta la percentuale media di riduzione delle concentrazioni tra un anno e il suo precedente e fa riferimento ai dati raccolti da Legambiente tramite il rapporto Ecosistema Urbano tra gli anni 2011 e 2021. I valori negativi indicano un trend in diminuzione, quelli positivi un trend in aumento delle concentrazioni medie annuali registrate nei 10 anni indicati.
(Fonte: Rapporto “Mal’Aria” 2023 – Legambiente)
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Alfieri: “Le amministrazioni cambino passo”
“Sul tema dell’inquinamento nelle aree urbane dobbiamo fare davvero molto di più, per rispondere all’esigenza di tutelare l’ambiente e la salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, che quotidianamente sono esposte ai gas nocivi prodotti dalle automobili, dai riscaldamenti e dalle tante altre fonti di inquinamento presenti nelle nostre città – dichiara Giuseppe Alfieri, presidente di Legambiente Sicilia – e dobbiamo farlo chiedendo alle amministrazioni un cambio di passo serio e deciso nelle politiche pubbliche e nella strategia di contenimento delle emissioni sulla mobilità, sulla riqualificazione energetica degli immobili e, più in generale, sul ripensamento degli spazi urbani in chiave di reale sostenibilità, in linea con gli obiettivi di tutela posti dall’Oms”. Tra le proposte di Legambiente per il contrasto all’inquinamento nelle città, il passaggio dalle Ztl (zone a traffico limitato) alle Zez (Zone a zero emissioni), un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata, il potenziamento del trasporto pubblico e del trasporto rapido di massa (Trm) attraverso la quadruplicazione dell’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati; ancora la Sharing mobility ( mobilità elettrica condivisa con bici, auto, van e cargo bike.