Blanco, lo sciamano che parla ai giovani. “Come uscito da Train Spotting”

Sold-out nella prima mezz’ora di emissione di biglietti per il concerto di Catania alla Villa Bellini il 30 e il 31. Blanco è qui, i ragazzi trepidanti aspettano per ore in fila per poter urlare a squarciagola le sue canzoni, poterlo vedere, fotografare.Ma chi è Blanco? Perché questo successo? Faccia da ragazzino pulito, animo fragile che cerca di contrastare con movimenti forsennati, salti dentro le pozzanghere, acqua addosso, corse, capriole, arrampicate sui palazzi; lui canta, canta fortissimo, canta distorto, canta intonato, ha la melodia nella testa, è uno strumento musicale vivente, un talento vivo, scalpitante come un cavallo che si è liberato dal ranch e adesso sembra quasi che voli nella prateria. Lui è scappato dal ranch della trap, del pop, dei cantautori, lo ha fatto con forza, senza astuzie, senza il planning di qualche discografico, lui è così. Parla di compagnie con le quali condivide feste e baldoria, parla di amore, tanto amore, quell’amore che forse a volte non ci ricordiamo più, passionale, sudato, vero, fatto di attrazione, desiderio, che si ricorda indelebile a distanza di anni.I ragazzi lo capiscono perché parla la loro lingua, e canta la loro anima, la grida cosicché tutti sentano, ed è l’unico che lo fa veramente senza autocelebrarsi, non ha bisogno di essere griffato dalla testa ai piedi, lui si presenta nudo e crudo come se fosse un superstite. Musicalmente è essenziale, suoni rarefatti, synth analogici, drums dai suoni anni ‘80 con i tempi serrati, delay sui riverberi e armonie sempre calzanti, melodie incastrate come se le sue canzoni fossero già degli evergreen. Anche in questo caso è in controtendenza, come se fosse scappato dal set di Train Spotting e gli avessero fatto una flebo di Underworld.Blanco fa il suo rock’n’roll, sembra uno sciamano che inizia un rituale liberatorio, libera dagli spiriti maligni, dai condizionamenti, danza, canta e non ruba energia a nessuno, regala la sua, ed è tanta, tantissima e vengono i brividi. Nelle sue canzoni echi di anni ‘80, di new wave, di rap europeo, ma anche di punk, tanto punk. Dopo tanti anni di acque calme e stagnanti arriva uno tzunami musicale e si chiama Blanco e per due giorni rinfrescherà anche Catania e come dice lui” Sto piangendo perché ho bisogno di vivere, come un selvaggio, come il primo bacio” e ancora ” Balliamo intorno al fuoco, tra le fiamme e il mondo che mi cade addosso , tu mi salvi da me”.I ragazzi e chi ha voglia di ritrovare emozioni nella musica aveva bisogno di surfare e tornare a sognare e questo giovane artista ce la sta mettendo tutta.