“Un anno e più di ‘telenovela’ sul destino delle Camere di Commercio non si può concludere dicendo che la mappa ‘voluta’ dalla Giunta e condivisa dal presidente della Regione è corretta, perché non è così!”: lo sostiene Giuseppe Bulla, vice presidente nazionale di Assotir, esperto della Regione Siciliana per multimodalità e logistica e consigliere della Camera di Commercio Sud Est Sicilia, che sull’argomento ha scritto al ministro per lo Sviluppo economico, Adolfo Urso e al presidente della Regione, Schifani. “La storia e la geografia della nostra isola – argomenta Bulla – parlano un linguaggio diverso; ci ricordano come negli anni le cose hanno percorso un iter più giusto. Oggi riscontriamo il primo inghippo inerente a questa vicissitudine quale l’accorpamento della Camera di Commercio di Enna alla consorella palermitana. I documenti storici presenti presso l’assessorato regionale ai Trasporti – vedasi Motorizzazione Civile – così come l’Albo nazionale dell’autotrasporto presso il relativo ministero, dicono invece che Enna per qualsiasi esigenza, ha avuto sempre correlazione con Catania, facente parte della Sicilia orientale. Personalmente qualcuno di questi eventi li posso testimoniare in quanto negli anni Duemila, da presidente dell’Albo di Catania, seguito nomina ministeriale, ogni qualvolta il ministero dei Trasporti doveva stanziare risorse economiche destinate all’Albo di Enna, le indirizzava presso la Banca d’Italia di Catania interessando noi al dovuto trasferimento”.
“Una mappa ben diversa da quella programmata”
“La Camera di Commercio catanese – prosegue Bulla – è stata sempre autonoma, ancor di più da ‘Città metropolitana’ – Messina docet – per cui se deve ‘correre’ in soccorso a qualche consorella ebbene, senza obiettare, questa è Enna e non altre. Il termine ‘Sud-Est’ è errato perché le Camere doverosamente da unificare erano e sono Caltanissetta, Ragusa e Siracusa, nel rispetto del territorio e delle imprese, pertanto, è più corretto dire che le tre Camere confinanti e per interessi quali Agrigento Palermo e Trapani si devono accorpare, individuando i punti-cardine per un giusto viatico. Presidente Schifani, la mappa è ben diversa e più logica da quella programmata quindi, anche a nome delle aziende rappresentate in tutto l’arco territoriale, chiedo che avvenga una giusta verifica onde evitare le difficoltà agli imprenditori ed agli operatori del settore della nostra regione”, conclude l’esperto.