A Catania, sei edifici dell’Iacp su dieci non hanno avuto manutenzione negli ultimi 20 anni. Su settemila alloggi dell’istituto, in almeno l’80 per cento non sono stati eseguiti i necessari interventi richiesti ripetutamente dagli assegnatari. Lo denunciano Sunia, Sicet e Uniat di Catania, che hanno chiesto ufficialmente alla presidenza dell’Istituto autonomo case popolari se esista un progetto di riqualificazione di tutti gli edifici e gli alloggi pubblici catanesi, compresi gli spazi esterni limitrofi. I segretari delle tre sigle provinciali, Agata Palazzolo, Francesco Laudani e Giuseppe Camarda, chiedono dunque all’Iacp, se oltre ai bandi a valere sul fondo complementare del Pnrr, finalizzati al piano regionale “Sicuro, Verde e Sociale”, e presentati alla stampa, abbia chiaro come far fronte definitivamente “allo stato di abbandono in cui versa la maggior parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica nelle periferie”, si legge nella lettera inviata all’Istituto.
Peggiorano le condizioni degli abitanti
“La carenza di un servizio di pronto intervento peggiora le condizioni del vivere degli abitanti degli alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica) e rende difficile anche la richiesta di intervento più urgente. Da tempo – proseguono le organizzazioni – chiediamo che sui temi della riqualificazione si intervenga in maniera ampia, anche per evitare un peggioramento delle condizioni complessive degli immobili. Avevamo anche chiesto che si aprisse un dialogo tra Ente, organizzazioni sindacali e assegnatari così da coinvolgere gli stessi in progetti di piccola manutenzione e nella cura degli interventi realizzati. Ma l’Iacp ha fatto orecchio da mercante e ha deciso con tracotanza di interloquire con gli assegnatari in alcuni incontri programmati senza coinvolgere le organizzazioni sindacali degli inquilini”.