Manca l’acqua a Catania e in provincia e la colpa sta anche nelle falde idriche che si abbassano, per via delle scarse piogge dei mesi scorsi. Una situazione di carenza e disagio per la quale bisogna far partire il prima possibile il servizio idrico integrato. A ricordarlo è la Cgil, di fronte all’emergenza forte che stanno vivendo le aree di Nesima, via Palermo, Corso Indipendenza, Piazza Risorgimento, una porzione del cento storico e nei comuni di Tremestieri, S.Agata Li Battiati e Gravina di Catania, dove la pressione si è ridotta e la fornitura non è regolare. Per il segretario della Filctem Cgil di Catania, Jerry Magno, e per il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo, è però importante “che un unico ente gestore possa risolvere le varie problematiche legate all’acqua. Sappiamo che la Sidra ha ben investito con l’affitto di un pozzo nella zona di Acireale grazie al quale si preleverà nuova acqua. Ma tutto questo non basta”.
In provincia ben 72 acquedotti pubblici e privati
Per questo la Cgil e la Filctem Cgil di Catania chiedono un incontro urgente alla Sidra per comprendere le ragioni che di fatto stanno rallentando la partenza del servizio idrico regolamentato. “Invitiamo la politica a intervenire su questo problema delicato. La carenza d’acqua pesa come un macigno sul nostro presente ma soprattutto sul nostro futuro a breve e medio termine – continuano De Caudo e Magno – e a nostro parere inoltre, a Catania e provincia non può essere sottovalutata la compresenza di ben 72 acquedotti tra pubblici e privati; è un’anomalia tutta catanese e un caso unico in Italia. Noi crediamo che l’acqua debba essere un bene pubblico”.