I problemi del Paese reale sarebbero stati tagliati fuori dalla politica dei palazzi, l’autonomia differenziata è solo un esempio che penalizza il Mezzogiorno e i sindacati potrebbero reagire anche con uno sciopero generale. Lo ha detto il segretario generale della Cgil siciliana, Alfio Mannino, nella sua relazione all’Assemblea generale del sindacato. Per Mannino, “il lavoro e i diritti, il Mezzogiorno, la legalità sono scomparsi dall’agenda politica del Paese”. Si punta su altro dando fiato alle trombe di un’informazione pubblica occupata manu militari, che di questo Paese sta cercando di riscrivere anche la storia. Tutto questo ci impone di alzare il livello dell’ iniziativa sindacale, non escludendo anche lo sciopero generale”.
Esiste un Paese che soffre e non arriva a fine mese
“Assistiamo sempre di più all’affermarsi di una narrazione che elude i problemi del Paese reale – ha osservato Mannino – e si cerca di “riscrivere la storia senza approfondimenti, né valutazioni critiche e attestandosi su standard da telenovela“. Il segretario della Cgil ricorda invece che esiste un altro racconto: “Quello del Paese che soffre – dice – che stenta ad arrivare a fine mese, quello che vede naufragare i sogni dei propri figli, quello che non ci sta a stare col naso incollato a una vetrina che propone un mondo irreale mentre magari deve attendere lunghe liste di attesa per prestazioni sanitarie importanti“. Mannino è tornato a contestare le scelte politiche del governo nazionale sotto il profilo economico-sociale, che hanno il culmine “nel tentativo di imporre un’autonomia differenziata che affosserà il Mezzogiorno per favorire le regioni più forti del Paese, indebolirà la sanità e l’istruzione e annullerà qualunque solidarietà nazionale. L’idea di usare le risorse del Fondo sociale europeo per finanziare i Lep (Livelli essenziali di prestazioni) la dice tutta sulle intenzioni del governo sul Mezzogiorno. Tutto questo – ha sottolineato Mannino – con l’acquiescenza del governo regionale, che sta mettendo in campo un’azione politica inadeguata”.
Enti locali a rischio di inquinamento mafioso
Mannino ha anche lanciato un allarme per il rischio di inquinamento mafioso delle amministrazioni locali. “La nuova normativa sugli appalti che apre alla discrezionalità per la gran parte delle assegnazioni- ha detto- e i fondi pubblici ed europei in arrivo esporranno i sindaci a enormi pressioni. Noi riteniamo che lo Stato stia battendo in ritirata nella lotta alla mafia e proprio per questo alzeremo il livello dell’attenzione e della rivendicazione e sollecitiamo strumenti diversi che possano fare da argine a illegalità, mafia e corruzione”. Mannino ha ricordato la proposta di protocollo sugli appalti presentata al governo regionale “che non ha avuto finora alcun seguito concreto che andasse oltre gli apprezzamenti verbali. Anche in questo caso – ha aggiunto- nella narrazione scompaiono i temi reali: che fine hanno fatto ad esempio gli interessi economici di Messina Denaro? Che strada hanno preso?”, si chiede Mannino.