Comuni è “crisi strutturale”. In cerca di soluzioni per bilanci e caro energia

Solo89 Comuni siciliani, su 391,hanno rispettato i tempi per l’approvazione dei bilanci consuntiviper l’anno 2022. Tutti glialtri 302 sono stati commissariati. Una difficoltà che secondoAnci Sicilia, l’associazione nazionale dei Comuni, è sintomo non certo di una diffusa incapacità degli amministratori, ma di “un problema strutturale“. Il tema si ripropone ormai da anni senza una soluzione, ed ha al centro una normativa svantaggiosa per i Comuni dell’Isola che da anni perdono cittadini, e quindi introiti dalle imposte, devono affrontare costi superiori come quello dell’energia nel mercato di salvaguardia, e nel frattempo vedono diminuiti anche itrasferimenti da Stato e Regione. Il tema è stato affrontato ieri nell’assemblea di Anci Sicilia, insieme all’assessore regionale all’EconomiaMarco Falcone. L’esponente del governoSchifani, secondo quanto riferisce il segretario dell’associazione Mario Emanuele Alvano, si è dimostrato disponibile alla “istituzione di un tavolo di confronto tra gli enti locali, la Regione e lo Stato“. L’obiettivo urgente è reperire risorse extra. Soldi che possono essere recuperati solo tramite interventi diretti del Parlamento, e che hanno dei precedenti, “come leoperazioni salva province fatte nel 2019, che dimostra come le nostre non siano richieste astratte”, afferma il segretario di Anci Sicilia. L’incontro è stato incentrato su specifici aspetti finanziari, con Anci Sicilia che ha ribadito la necessità direintegrare con 22 milioni di euro il “Fondo” per i Comuniregionale, mantenendo la stessa entità di risorse destinate nel 2022, ilripristino dei 115 milionirelativi alla copertura finanziaria del Fondo per gli investimenti, che provvedono a dare copertura anche alla quota capitale delle rate di ammortamento dei mutui accesi per il finanziamento di spese di investimento, il reintegro dei200 milioni per il Fondo Progettazione(di cui all’articolo 11, comma 1, della Legge regionale 2 del 2023, impugnata peraltro dal Governo nazionale) e di50 milioni annui,anche a valere sugli Accordi Stato – Regione, quale contributo per i costi della spesa socio-sanitaria (compartecipazione per i costi di ricovero dei disabili psichici, minori e donne vittime di violenza) insieme alla previsione di15 milioni annuiper il funzionamento dell’Ufficio Comune delle Coalizioni Territoriali(costi di personale, strumentali e logistici) e per la spesa delle risorse territorializzate della Programmazione 2021/2027. Leggi anche –Bollette, la “salvaguardia” è un salasso in Sicilia: più 200 euro fissi a MWh Accanto alle problematiche istituzionali ci sono però quelle legate alcosto dell’Energia. E, in particolare, a quelli del “mercato di salvaguardia” nel quale una buona parte dei Comuni italiani sono stati inseriti. La tematica, che vede per la Sicilia una tariffa con uno “spread” su ogni MWh di oltre 200 euro, ovvero oltre il doppio del costo della stessa energia, è stata affrontata da Anci Sicilia in un incontro conArera, l’Autorità di regolazione dell’Energia. “Abbiamo focalizzato in maniera chiara ad Arera di farsi parte attiva per una situazione situazione di fatto, ovvero che la ‘tutela’ è un meccanismo perverso che comporta uno spreco di risorse insostenibile”, ha spiegato Alvano parlando dell’incontro avvenuto lo scorso 20 giugno. La tematica non riguarda solo i Comuni e, spiega Alvano “certamente non possiamo annullare una gara. Masiamo gli unici che hanno posto in maniera chiara di intervenire su questo. L’interlocutore sarà ilgoverno nazionaleper individuare gli strumenti normativi, che si possono trovare”. Le soluzioni sono, in sintesi, due: “Creare le condizioni finanziarie per consentire agli amministratori di poter far fronte ai debiti euscire dal mercato di salvaguardia. E poi attivare uno strumento di tutela perrimanere nel mercato libero. Non deve poter bastare un semplice ritardo o problematiche formali per portare nel mercato più oneroso”, ha spiegato il segretario di Anci Sicilia La richiesta dell’associazione è però anche quella di proseguire il dialogo istituzionale e che a questo primo incontro con Falcone “possa fare seguito un incontro con il presidente della Regione,Renato Schifani. L’esigenza di un forte raccordo tra la Regione Siciliana e l’Anci Sicilia è particolarmente importante in una regione che, pur riconoscendo, anche nel proprio statuto speciale, il ruolo centrale dei Comuni, non ha ancora istituito, come nelle altre regioni d’Italia, ilConsiglio delle Autonomie locali“, ha detto Alvano insieme al presidente di Anci Sicilia nel corso del consiglio regionale di ieri. “Le due vicende – conclude il segretario di Anci Sicilia – sono però chiaramente su due livelli differenti di rapporti”.