Comunità energetiche: la Sicilia sogna l’autonomia, ma non ci sono i decreti
Comunità energetiche, la Sicilia sogna le rinnovabilima c’è ancora tanta sabbia negli ingranaggi. Senza idecreti attuatividel ministero dell’Ambiente, infatti, mancano le regole di dettaglio che possono far sviluppare veramente l’intero processo. Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer)sono gruppi di cittadini, aziende ed enti pubblici,riuniti e connessitra loro, che producono, condividono,consumano e vendono energiada fonti pulite. Da una parte ci sono già diversi strumenti perincoraggiarnela nascita. LaRegione Sicilianaper esempio ha già emanato unbando da cinque milionidi euro per permettere ai piccoli Comuni di costituire giuridicamente le Cer. Il fondo coprirebbe le spese notarili di 300 enti. C’è poi un avviso per lefamiglieche possono ricevere un contributo dicinquemila europer realizzare unimpianto fotovoltaicodomestico. Inoltre, è stato annunciato per febbraio 2024 il bando da bencento milioni di eurorivolto ai Comuni che vogliono costruire delleinfrastruttureper produrre energia in una propria Cer. Leggi anche –L’energia è cara? I commercianti reagiscono: “La produrremo noi” Ci sono però ancora deilimiti tecnici. Fin quando non saranno emanati da parte delministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica(Mase) i decreti attuativi del Dlgs 199/2021 (che recepisce la direttiva europea 2018/2011 e introduce proprio il soggetto giuridico della Cer), per cittadini, imprese ed enti sarà possibile creare unarete solo in territori molto ristretti, quelli gestiti attraverso le cosiddette “Cabine secondarie” di distribuzione dell’energia. Queste coprono solitamente non più di un quartiere. Inoltre, ogni singolo impianto non può avere unapotenza superiore a 200 kw. “Ad oggi siamo in attesa che ilMasepubblichi i Decreti attuativi del Dlgs 199/2021 che consentiranno di allargare ilperimetro di alimentazionedella Cer alla medesima Cabina primaria”, spiegaGiuseppe Lo Verso, referente di Enel X Global Retailper le Cer in Sicilia. “I decreti – aggiunge – costituiranno unvolanoper gli investimenti finalizzati alla realizzazione di nuovi impianti diproduzione di energia da fonti rinnovabilie conseguentemente costituiranno un passo importante verso la transizione energetica”. Leggi anche –Comunità energetiche, le storie siciliane. Cosa serve per realizzarne una Attraverso lecabine primarie, infatti, sarebbe possibile connettere impianti in un territorio molto più esteso, anche fino apiù centri abitati. Una grande opportunità ad esempio per aziende che connettono più sedi e per Comuni che fanno rete tra loro. L’attenzione in questo senso èaltissima. “Nei confronti delle Cer – confermaLo Verso– vi sono enormi aspettative da parte di privati cittadini, piccole e medie imprese, pubbliche amministrazioni. La grande attenzione è giustificata dal desiderio diridurre i costi dell’energia elettricae di contribuire a salvaguardare l’ambiente”. Proprio perché l’atteso decreto governativo dovrebbe prevederel’estensione del perimetro di alimentazionedelle Cer alla Cabina primaria, Enel X sta già già facendo attività di “scouting“, ovvero sta individuando i tetti di edifici pubblici in moltiComuni della Sicilia, nei quali realizzare impianti fotovoltaici con i quali costituire nuove Cer. Leggi anche –Nuova cabina Enel a Trapani, ‘veicolo’ per le comunità rinnovabili Ci sono intanto delle esperienze molto positive.Enel X ha già realizzato impianti fotovoltaicinelle disponibilità delle Cer nei Comuni diBlufi, Sortino e Messina. In particolare, la Cer del Comune di Blufi, in provincia di Palermo, è già stata costituita ufficialmente lo scorso14 novembree comprende tre impianti fotovoltaici (per complessivi 64 kWp) e 31 soci. Anche le Cer nei Comuni di Sortino (Siracusa) e Messina sono di prossima costituzione. “Enel X – spiega ancora Lo Verso – mette a disposizione le proprie risorse e lecompetenzeaccompagnando leaziende e pubbliche amministrazioninell’intero processo di creazione e sviluppo della Comunità energetica, sia dal punto di vista normativo che operativo, prendendo completamente in carico la creazione,l’accesso al credito e agli incentivi, nonché la gestione e lo sviluppo della Cer”. Si tratta di un potenziale notevole e a livello nazionale il decreto del ministero dell’Ambiente prevede lo stanziamento di2,2 miliardi di euro, con fondi Pnrr, per finanziare fino al 40 per cento del costo degli impianti rinnovabili destinati alle Cer, realizzati nei Comuni fino acinquemila abitanti. Leggi anche –Comunità energetica Palermo Est, al via l’impianto dei pannelli solari In Sicilia, secondo quanto riferito di recente dal dirigente di ricerca del Cnr di Palermo, MarioPagliaro, solo nel 2022 sono nati13 mila impianti fotovoltaici(+170 per cento rispetto agli oltre 4.600 impianti del 2021) e la potenza installata complessiva ha raggiunto1,74 GW. L’Isola, illuminata dal sole tutto l’anno, ha le carte in regola per ambire alla massima autonomia energetica. Conimpianti fotovoltaici nei tetti di tutti gli edifici(1,7 milioni, 1,4 residenziali), si potrebbe arrivare a una potenza installata addirittura superiore all’obiettivo di 10,3 GW di rinnovabili assegnato dallo Stato. Anche per questo le Cer sono determinanti. In attesa che il governo nazionalesblocchi la questione dei decreti attuativi, quali passi deve compiere chi vuol costituire una Cer? “Una volta individuato il sito, il tetto o la superficie su cui realizzare gli impianti – spiega Lo Verso – è opportunoavvalersi di un partner, come ad esempio Enel X, che non si limita solo alla sua realizzazione ma che accompagna, quanti interessati, nel percorso che porta all’inserimento dell’impianto all’interno di una Cer, così da permettergli di fruire, per 20 anni, degliincentivi sull’energia prodottae condivisa, che vengono erogati dal Gse (Gestore dei servizi energetici)”.