“A causa della cessazione del servizio di distribuzione dell’acqua, si prelude uno stato di emergenza drammatico in gran parte delle aree servite dal Consorzio di Bonifica Sicilia orientale. Oggi e con urgenza bisogna mettere mano ad un piano di emergenza per trovare tutte le risposte possibili, coinvolgendo in eventuale conferenza di servizi il Dipartimento Regionale delle Acque, l’Enel la Prefettura e gli enti la cui presenza viene reputata utile allo scopo”. A ribadirlo sono Pippo Di Silvestro, presidente Cia Sicilia Orientale, e Giosuè Catania, vice presidente vicario Cia Sicilia Orientale, che hanno già inviato una lettera al Commissario straordinario del Consorzio di bonifica Sicilia Orientale, Francesco Nicodemo, al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’Assessore Regionale all’Agricoltura, Toni Scilla.
“Ripercussioni drammatiche”
“Le forti pressioni che riceviamo dagli agricoltori oggi privi di riserve idriche e con una stagione ancora lunga”, proseguono, “lascia presagire drammatiche ripercussioni sugli impianti arborei, sul prodotto pendente e sulle condizioni economiche delle imprese soprattutto quelle meno attrezzate e allocate in aree poco servite. I 25 o 30 giorni di acqua disponibili dall’invaso Pozzillo per alcune aree della Piana di Catania (finale quota 100, reti di sollevamento, quota 102,50) è stata in realtà di tre o quattro giorni e per di più ad intermittenza con enormi difficoltà nelle aree servite da libero scorrimento alle aziende agricole costrette ad operare per sollevamento”.
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“Ritardi nelle opere di consolidamento”
“Di tutto ciò non possono non esserci delle responsabilità, sia sul piano della distribuzione, sia sul piano strutturale delle grandi opere che manutentivo per le condotte di collegamento”, proseguono Di Silvestro e Catania, “I ritardi accumulati nelle opere di consolidamento strutturale dell’invaso Pozzillo il cui progetto di pulizia dei fondali dai detriti e fanghiglia doveva essere completato entro il 2021 ma ancora non è definito e non si sa perché, stesso identico problema si pone per l’invaso Don Sturzo, il completamento del ponte Canale di fine quota 100 è ancora in itinere, condotte di grande diametro obsolete e continuamente soggette ad usure e per non parlare dell’Invaso Pietrarossa, per il quale gli argomenti sarebbero lunghi e tediosi”.
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La gestione delle acque
“Infine, l’invaso di Lentini che, pur avendo acqua a sufficienza, non si riesce ad utilizzare se non per la poca area servita o per la inefficienza dei motori di sollevamento. Eppure, utilizzare le acque dell’invaso Lentini per sollevamento favorendo un ritorno delle acque nelle aree limitrofe, un utilizzo delle acque dall’invaso Don Sturzo da immettere in contrada Mendolo per la parte finale del quota 100, un approfondimento sulla quota spettante ai consorzi minori che tenga conto dell’attuale difficoltà e delle percentuali di ripartizione, sono alcune delle ipotesi da valutare attentamente anche se la necessità finanziaria potrebbe essere concreta e da affrontare velocemente. Per questo”, concludono gli esponenti di Cia, “chiediamo al Commissario Nicodemo la convocazione di un incontro a breve”.
una vera e propria insostenibilità sinceramente dopo un un’inverno freddissimo una primavera tranquilla senza aqua un intera estate caldissima mi domando se conviene sostenere ancora tutto il nostro apparato politico visto che la loro forza viene da chi lavora e investe su qualcosa che può solamente migliorare la nostra vita giornaliera . Se manca l’acqua tutto questo non si può ottenere. Aiuto aiutateci a coltivare