Migliaia di piante e fiori saranno distrutti perché i vivai sono pieni e le commesse sono bloccate. Anche il settore florovivaistico è crollato a causa del coronavirus. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sottolinea che per le aziende dell’Isola si tratta di una situazione senza precedenti peggiorata anche dalle temperature alte che hanno determinato la fioritura anticipata con più merce ora ferma. Il settore è allo stremo e in molte aziende il lavoro di mesi, in preparazione delle ferie nazionali ed internazionali, è andato completamente distrutto. Il problema sollevato riguarda anche il futuro in quanto la produzione di piante da giardino ha subito una frenata quasi totale.
Piante in giacenza, soprattutto nel ragusano
Nei vivai le piantine per le ricorrenze primaverili sono in giacenza e sono già state affrontate spese cospicue per i vasi, la torba e tutto guadagno sperato è andato in fumo. Anche per il comparto dei fiori recisi la situazione è disastrosa. Non si vendono e dopo pochi giorni vanno fresati. Margherite, crisantemi e un ventaglio di produzioni in cui soprattutto la provincia di Ragusa è leader, è tutto perduto. “La Sicilia del vivaismo fattura a marzo ed aprile l’80 per cento del volume – commenta l’imprenditore Coldiretti, Mario Faro. Inoltre – aggiunge – non più tardi del 15 aprile si devono trapiantare le alberature per la prossima stagione e innestare gli agrumi ornamentali ed industriali per il 2021, lavorazioni che non possono essere rimandate. La sospensione dei tributi aiuta ma non sarà sufficiente per problematiche di cash flow”, conclude Mario Faro.