“Il governo regionale riorganizza gli apparati delle Regione siciliana ma, come gli ultimi governi precedenti, sembra interessarsi soltanto dei generali senza occuparsi né preoccuparsi degli ufficiali, graduati e truppa, rischiando di varare, così, un nuovo esercito di Francischiello”: lo si legge in una nota diffusa dalla segreteria generale Cobas/Codir Sicilia, che prosegue. “Eppure il governo sa bene che giace colpevolmente all’Aran Sicilia un contratto di lavoro, triennio 2019/2021, irrisolto perché non in linea con il trattamento economico e giuridico del comparto statale di riferimento, voluto dalla politica, ovvero quello delle funzioni centrali. Inoltre l’11 gennaio scorso, il neo assessore alla funzione pubblica, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali, aveva assicurato un impegno pressante al fine di riattivare il tavolo contrattuale per la definizione dei contratti secondo i parametri rivendicati dai lavoratori. Ancora stiamo aspettando questo impegno pressante! Riteniamo tutto ciò offensivo e non più tollerabile”.
“Calpestati i più elementari diritti dei lavoratori”
“Questo nuovo governo, infatti – proseguono i sindacalisti – sta dimostrando di disinteressarsi, purtroppo, delle problematiche sia giuridiche che economiche dei dipendenti nonostante rappresentino la vera forza lavoro della macchina amministrativa e senza il contributo dei quali, nessun dirigente generale, potrà mai raggiungere il benché minimo obiettivo. L’inflazione galoppante che ha superato ampiamente il dieci per cento, la riduzione penalizzante delle aliquote Irpef, la mancanza di adeguamenti contrattuali stanno calpestando, ormai, i più elementari diritti dei lavoratori oltreché innescando una vera e propria polveriera alimentata dal malcontento e dallo sfruttamento cui il personale è sottoposto oramai da troppi anni”.
Riaprire il tavolo contrattuale
Per questi motivi, Cobas/Codir insieme al Sadirs invitano le istituzioni regionali “a mantenere gli impegni assunti e a dare immediate disposizioni per consentire la riapertura del tavolo contrattuale per la sottoscrizione innanzitutto del triennio economico che, però, dovrà rivedere i risibili aumenti contrattuali voluti dal precedente governo ed essere, invece, in linea con quanto corrisposto ai dipendenti dello stato in termini di aumenti e adeguamento dell’indennità di amministrazione livellata al rialzo per tutti gli statali e, a oggi, notevolmente superiore a quella dei regionali”. I sindacati ripetono infine di essere disponibili a sottoscrivere in questi termini, “come una sorta di accordo-ponte”, specificano, il contratto 2019-21.