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Edilizia, turismo e case hanno sorretto l’economia siciliana nel 2022

L'analisi di Bankitalia: nel 2022 prezzi e transazioni in crescita nel mercato immobiliare, mentre il turismo ha registrato un ottimo aumento, a partire dal traffico passeggeri. Cresce anche l'edilizia, ma l'industria e le produzioni agricole sono in lieve diminuzione

Da una parte le case, quelle da costruire, ristrutturare o vendere. Dall’altra, il turismo. Sono stati questi i punti di forza dell’economia siciliana, quelli che hanno sorretto l’economia dell’Isola in un difficile 2022. Lo certifica la Banca d’Italia nell’ultimo report sull’economia regionale, che osserva la stagnazione dell’industria ma conferisce in particolare all’edilizia un ruolo centralissimo. Con la spinta dei vari bonus che hanno rimesso in movimento le imprese con i lavori privati, l’edilizia ha sfiorato il dieci per cento di crescita. Quello delle costruzioni resta un settore proiettato verso ulteriori sviluppi, grazie al potenziale degli appalti pubblici legati al Pnrr. Le transazioni immobiliari si sono mantenute sopra la media del Mezzogiorno, in aumento di oltre il nove per cento e con prezzi crescenti. Il turismo ha fatto registrare numeri ottimi rispetto all’anno precedente per quanto riguarda il traffico dei passeggeri in porti e aeroporti. Leggera diminuzione per le produzioni agricole, confermato l’export legato soprattutto al petrolchimico, in rallentamento la produzione industriale anche per via dei rincari delle materie prime, compensati per le imprese dal rincaro dei prezzi di vendita.

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I cantieri del Superbonus hanno spinto l’edilizia

“Il valore aggiunto delle costruzioni nel 2022 ha continuato ad aumentare a tassi elevati”, osservano gli esperti di Bankitalia. Secondo le stime di Prometeia, “in Sicilia l’incremento è
stato del 9,9 per cento”. L’aumento nel 2021 era stato del 36,3 per cento, ma si usciva dalla devastazione pandemica. Nel 2022 la crescita siciliana rispecchia la situazione del Mezzogiorno e dell’Italia. È un’espansione dovuta principalmente al comparto dei lavori privati, mentre l’ambito pubblico vede livelli crescenti ma molto più modesti. Gli incentivi fiscali hanno giocato un ruolo determinante: i noti bonus finalizzati a ristrutturazioni, riqualificazioni e miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici hanno avuto il loro momento di picco, per poi perdere vigore nell’ultima parte dell’anno. Le asseverazioni per il Superbonus 110 sono cresciute del 54 per cento nel terzo trimestre e del 12 per cento nel quarto trimestre (dati Enea e ministero della Transizione ecologica). Erano 25.500 gli interventi realizzati in questo settore, in Sicilia, alla fine di marzo 2023, per un valore di 4,5 miliardi di euro, il il 6,2 per cento del totale nazionale), conclusi al 75 per cento circa.

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Le compravendite immobiliari in aumento

Comprare e vendere casa è stata un’attività privilegiata dai siciliani. Le transazioni immobiliari sono cresciute del 9,3 per cento, meno degli anni precedenti ma con un tasso superiore a quello del Mezzogiorno e doppio rispetto alla media nazionale. “La crescita delle transazioni – scrive la Banca d’Italia – che nel 2021 era stata maggiore al di fuori dei sistemi locali del lavoro urbani, nel 2022 si è mostrata più uniforme nel territorio; in base ai dati di Immobiliare.it, si è esaurito il processo di ricomposizione della domanda dai centri verso le periferie che ha interessato il periodo pandemico, con un rinnovato interesse delle famiglie per abitazioni situate in città e un attenuarsi delle preferenze per quelle dotate di spazi esterni”. Bankitalia ha effettuato delle stime basate sui dati dell‘Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate e dell’Istat, rilevando che “nel 2022 i prezzi delle case, che erano rimasti sostanzialmente stabili l’anno precedente, hanno ripreso ad aumentare in termini nominali (2,2 per cento), in misura leggermente inferiore a quella del Mezzogiorno e della media italiana; l’aumento si è concentrato nelle aree urbane”. Il settore non residenziale è cresciuto pure, seppur in misura minore: il 6,2 per cento.

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Il terziario è stato sostenuto dal turismo

Il settore turistico ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita del terziario, registrando un aumento significativo dei flussi nel 2022 rispetto all’anno precedente. Gli arrivi sono aumentati del 56,6 per cento, le presenze hanno registrato un incremento del 49,5 per cento, valori molto superiori alla media italiana. I pernottamenti hanno raggiunto livelli quasi paragonabili a quelli pre-pandemia, con una diminuzione del solo nove per cento in Italia, grazie soprattutto all’apporto del turismo straniero. Una crescita delle presenze osservata in tutte le province e tipologie di strutture ricettive. L’aumento dei flussi turistici ha avuto un impatto diretto sul traffico aereo dell’Isola, che è cresciuto del 62 per cento complessivamente e si è più che raddoppiato nei voli internazionali. Il numero di voli e passeggeri in arrivo e in partenza dagli aeroporti siciliani è risultato leggermente superiore ai valori del 2019, a differenza della media nazionale in cui entrambi gli indicatori erano inferiori di circa il 14 per cento. Nel 2022 sono stati registrati anche notevoli aumenti nei movimenti di passeggeri nei porti: quasi il 30 per cento. Triplicato il numero di crocieristi.

All’orizzonte un boom di appalti pubblici con il Pnrr

Per le imprese del settore costruzioni, l’esaurirsi degli incentivi fiscali nei lavori privati potrebbe essere compensato dal Pnrr e dai molti appalti pubblici che verranno attivati. Secondo i costruttori di Ance Sicilia, il valore dei bandi pubblicati nel 2022 è stato pari a 10,6 miliardi, un volume di oltre quattro volte superiore a quello dell’anno precedente e molto elevato nel confronto storico. Quasi l’80 per cento delle risorse si riferiscono a progetti di società a partecipazione pubblica, come Rfi e Anas, per interventi di potenziamento della rete ferroviaria e stradale. Bankitalia sottolinea come i bandi derivanti dal Pnrr incidano per due terzi sull’incremento del valore delle gare registrato tra il 2021 e il 2022. Dati appena aggiornati dagli stessi costruttori di Ance ricordano come siano giunti a 11 miliardi di euro gli impegni di Rfi per l’ammodernamento della rete ferroviaria siciliana, sui 50 miliardi di euro investiti in tutta Italia dalla società. Un potenziale che coinvolgerà necessariamente il tessuto delle imprese siciliane del settore.

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Agostino Laudani
Agostino Laudani
Giornalista professionista, nato a Milano ma siciliano da sempre, ho una laurea in Scienze della comunicazione e sono specializzato in infografica. Sono stato redattore in un quotidiano economico regionale e ho curato la comunicazione di aziende, enti pubblici e gruppi parlamentari. Scegliere con accuratezza, prima di scrivere, dovrebbe essere la sfida di ogni buon giornalista.

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