Sarà un Natale difficile per tanti siciliani. Non solo per colpa del Covid-19, che ci costringe a festività sobrie, senza cenoni e convivialità. Il cenone c’è chi non poteva permetterselo già prima della pandemia. Secondo l’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas diocesana di Catania, tra il 2018 e il 2019, gli aiuti ai più bisognosi sono passati da 225 mila a oltre 237 mila. Di questi, più del 60 per cento riguardano cittadini italiani. Numeri in crescita, dovuti a una crisi economica che mordeva già prima dell’esplosione del virus. E che morde tanto più forte dopo.
Nuove povertà
“La pandemia è stata qualcosa di unico, nessuno era preparato”. A dirlo è Giuseppe Paruzzo, responsabile regionale di Caritas. Un evento inaspettato “che ci ha preso alla sprovvista, come una bomba d’acqua”. Se l’emergenza sanitaria ha colpito tutti, a pagare la crisi economica innescata dal Covid-19 sono stati soprattutto “i precari, i fragili, gli ultimi”. Lo conferma Salvo Pappalardo, responsabile delle attività di Caritas Catania. “Negli ultimi mesi sono emerse tante nuove povertà”. Il territorio catanese era fragile già prima della pandemia, ma oggi vede molte situazioni di povertà estrema. Ad usufruire dei servizi di Caritas sono soprattutto “ex lavoratori, ex piccoli commercianti, ex artigiani”. Persone già in sofferenza negli anni passati, danneggiate “dai ricavi non ottenuti durante il lockdown”.
I sussidi non bastano
Per ripararli dagli effetti della pandemia, lo Stato ha aperto l’ombrello dei sussidi. Per Paruzzo gli aiuti erano necessari, ma non sono bastati “a compensare il danno”. A molte persone “sono arrivate soltanto due rate di bonus”, e anche la cassa integrazione “ha avuto grossi ritardi”. Per questo tanti hanno chiesto un aiuto. Le Caritas della Sicilia hanno avuto un afflusso impetuoso di persone, anche mai viste prima. Gente che fino al giorno prima “lavorava, faticava, si arrangiava”, e che in questa situazione “si è ritrovata persa, senza il minimo per andare avanti”. Per fortuna all’aumento dell’utenza è corrisposto “una quantità incredibile di offerte, donazioni, volontariato. Il cuore grande dei siciliani si è messo all’opera”.
Non solo cibo
Non si parla soltanto di aiuti alimentari. A Catania, nel 2019, sono stati oltre 167 mila i pasti preparati dalle mense cittadine, e altri 36 mila in periferia. Un utente su due è extracomunitario, segnala l’Osservatorio, ma alla “Beato Dusmet” di Librino gli italiani superano il 90 per cento. Il sostegno alimentare è la parte principale delle attività di Caritas. Coloro che si rivolgono all’organismo, ricorda Salvo Pappalardo, “hanno bisogni per la quotidianità, pagamento di affitti, rate del mutuo, utenze domestiche, acquisto di farmaci”. A richiedere un sostegno sono state quasi settemila persone, tra Catania e i Comuni dell’hinterland etneo: Paternò, Belpasso, Mascalucia, Gravina di Catania, Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.
Previsioni per il 2021
Le previsioni dell’organismo diocesano per il futuro sono tutt’altro che rosee. Per Paruzzo il nuovo anno “sarà davvero complicato”, anche se l’emergenza sanitaria dovesse finire grazie al vaccino. A preoccupare sono soprattutto le aziende che non riapriranno, con le ovvie conseguenze sulla vita dei lavoratori. Caritas stima che nel 2021 le richieste di assistenza potrebbero addirittura triplicare. La macchina del volontariato dovrà essere pronta ad aiutare le persone in quel momento. L’impatto socioeconomico della pandemia “sarà devastante”, e il tessuto sociale “andrà totalmente ricostruito”. Le persone avranno bisogno di aiuto, dice il responsabile, e bisognerà “darsi da fare per offrirlo”.
Un Natale di condivisione
La Caritas ci sarà, come c’è stata quest’anno “pur con le difficoltà dell’emergenza sanitaria”. Complicazioni che incidono sull’organizzazione delle festività. Per questo i volontari catanesi hanno deciso di “unire le forze” con altre importanti realtà del territorio. Il pranzo di Natale si terrà presso le suore di Madre Teresa di Calcutta, a piazza Bovio. Santo Stefano sarà ospitato dalla parrocchia del Crocifisso dei Miracoli, in via Pantano. Il giorno di Capodanno i pasti verranno distribuiti presso l’Help Center della stazione Centrale. Il cibo, nel rispetto delle norme di sicurezza, sarà consegnato all’aperto garantendo il distanziamento.
Una rete solidale di amicizia
Iniziative simili si terranno in tutta la Sicilia, “per dare una presenza e un conforto alle persone”. Proprio nelle festività, quando pesano maggiormente “la solitudine e la lontananza da casa”. Come ricorda Paruzzo, durante la pandemia in tutta la regione è nata “una rete solidale di amicizia”. Il futuro si annuncia complesso, “ma quando uno crede, la Provvidenza arriva”. I volontari di Caritas saranno in prima linea “a lottare insieme alle persone, cercando di dare il massimo”.