Incendi, alluvioni, terremoti, frane: ecco la normativa unica per la ricostruzione
Unalegge unica nazionale per la ricostruzione in caso di catastrofi naturalicome incendi, alluvioni, terremoti e frane. Mentre la Sicilia e il Sud Italia sono nellamorsa del caldo, che sta provocando seri disagi soprattutto peranziani e fragili, diverse regioni del Nord sono vittima diviolenti nubifragi, tra cui l’Emilia-Romagna, già devastata dall’alluvione dello scorso maggio.E in un contesto di calamità e disastri non mancano neanche i disservizi dell’energia elettricae di conseguenza anche dell’acquacome pure gliincendi. Uno, lo scorso 16 luglio, ha distruttol’aeroporto di Cataniaaggiungendo ulterioriproblemi ai viaggiatorieall’economiadell’isola.Gli eventi sono sempre più estremie se aggiungiamo l’altissimorischio sismicodi buona parte del Paese, è chiaro quanto attuale sia la richiesta di una normativa unica per il post-calamità da parte degli enti locali. Ilgoverno Melonisembra voler dare una risposta. Ad annunciarlo, nelle scorse settimane, è stato il ministro della Protezione civileNello Musumeci, presentando un disegno di legge che “definisce, in un quadro unitario, le procedure e le misure da adottare nei processi di ricostruzione successivi adeventicalamitosi“. Leggi anche –Clima pazzo: un evento estremo ogni nove giorni, più pioggia e caldo Fuori dal linguaggio tecnico, si tratta della tanto sospirata “semplificazione” chiesta da anni da sindaci, governatori e amministratori locali. L’iter legislativo è ancora agli inizi, ma per gli addetti ai lavori si tratta di unabuona notizia.“Con una legge unica, che eviti di andare in ordine sparso come accaduto negli ultimi anni, si potrebbe arrivare adimezzare i tempi della ricostruzione“, dice aFocuSiciliaMarco Neri, vulcanologo dell’Ingv, Istituto nazionale di geovulcanologia, nonché Vice-Commissario Straordinario alla ricostruzione dei territori colpiti dal “sisma di Santo Stefano”, che il 26 dicembre 2018 ha gravemente danneggiato soprattutto Fleri, frazione di Zafferana Etnea. “Il disegno di legge presentato da Musumeci prende spunto da un’iniziativa della scorsa Legislatura, che non andò in porto. Stavolta speriamo vada a buon fine, perché i territori colpiti da calamità naturali, purtroppo assai frequenti nel nostro Paese, ne hanno assoluto bisogno”. Leggi anche –Terremoto a Catania. Terra sismica che non è attrezzata per sopravvivere Secondo leanticipazionidiffuse dal governo, la nuova legge introduce molte novità. Tra le più importanti l’introduzione dello “stato di ricostruzione”, che subentra alla fine dellostato di emergenza. Questo nuovo strumento verrà adottato “nei casi in cui sia impossibile il rientro nel regime ordinario, in quanto non sono state ultimate le procedure di ricostruzione e occorra una complessivarevisione dell’assetto urbanisticoed edilizio delle aree colpite”. A deliberarlo sarà sempre il Consiglio dei ministri, “previa intesa con i presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate”. Il governo nominerà poi uncommissario straordinario, “dotato di una struttura ad hoc, che elabora il piano generale pluriennale di interventi riguardante le aree e gli edifici colpiti, in cui sono determinati anche il quadro complessivo dei danni e il relativo fabbisogno finanziario”. Il commissario, affiancato da una “Cabina di coordinamento” formata da tecnici, stabilirà “gliinterventi di ricostruzione e riparazionedegli immobili privati e pubblici” e potrà agire “inderogaalle disposizioni vigenti”, purché nel rispetto dellalegalitàe delle normeantimafia. Leggi anche –Terremoti, con scosse disastrose la Sicilia sarebbe isolata per tre giorni Il piano di ricostruzione “può prevedere misure didelocalizzazionenecessarie per la riduzione del rischio sismico e idrogeologico”, cioè lo spostamento degli insediamenti in caso di pericolo, e avrà naturalmente dei costi. Su questo fronte, “sono istituiti unFondo per la ricostruzionee unFondo per le spese di funzionamentodei Commissari straordinari, trasferiti al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.Tutto passerà da palazzo Chigi, insomma. Per vigilare sull’efficacia degli interventi della struttura commissariale è prevista poi una “Conferenza permanente”, organo tecnico che “esprime parere obbligatorio e vincolante sugli strumenti urbanistici attuativi adottati dai singoli Comuni e sul programma delle infrastrutture ambientali”. Tra i compiti della Conferenza, anche quello di approvare “i progetti delle opere pubbliche e dei lavori relativi a beni culturali”. Vengono inoltre potenziate le funzioni deldipartimentoCasa Italia, che avrà compiti di “programmazione, gestione, finanziamento e monitoraggio degli interventi”. Leggi anche –Terremoto Catania, (ennesimo) grido d’allarme di professionisti e costruttori Novità che per il vicecommissario Neri potrebbero essere determinanti per il processo di ricostruzione. Il vulcanologo fornisce alcuni dettagli sulla contrazione dei tempi. “Basti pensare al terremoto di Fleri del 2018.La nomina del commissario straordinario Salvatore Scalia è arrivata quasi un anno dopo l’evento,e prima che egli potesse operare con uomini e mezzi è trascorso altro tempo”. Infatti la struttura commissariale “è partita da zero, senza personale, senza uffici, senza risorse, e abbiamo dovuto costruirla passo dopo passo dal gennaio 2020, con l’enorme aggravante di dovere operare in piena emergenza sanitaria da covid-19”.Mesi preziosi, di fatto sprecati,come avvenuto in altre occasioni anche nel resto d’Italia. “AL’Aquilail terremoto si è verificato nel2009, quasi quindici anni fa, eancora si ricostruisce“. Per Neri “è evidente che c’è un problema enorme diburocrazia“, che si ripercuote anche sul piano economico visto che “gli interventi legislativi adottati per le ricostruzioni dei territori disastrati sono diversi da Nord a Sud, e anche il modo di liberare le risorse economiche e le opportunità di ricostruzione per i cittadini cambiano da regione a regione”. L’auspicio è che il disegno di legge annunciato da Musumeci vada avanti senza impantanarsi inParlamento. “Questa norma serve a tutti, aiterritorima anche alloStato, perché affrontare rapidamente le emergenze significa anche unrisparmioper i cittadini e la garanzia di essere trattati tutti allo stesso modo, senza discriminazioni geografiche”, precisa il Vice-commissario. Leggi anche –Sicilia, le tragedie non bastano: “consumati” 98 ettari in aree alluvionali Calamità non significa solo terremoti. Come dimostra il caso dell’Emilia-Romagnadi poche settimane addietro, il nostro Paese è soggetto anche afrane e alluvioni, che negli ultimi anni non hanno risparmiato nemmeno la Sicilia. AncheGoffredo La Loggia,professore emerito di Costruzioni idrauliche dell’Università di Palermo, promuove la norma. “Trovo interessante l’idea della semplificazione delle procedure che sembra trasparire da questo disegno di legge”, dice il docente. Lederoghedovranno avvenire “nel rispetto del codice penale e dei principi generali dell’ordinamento”, ma è da valutare positivamente “la possibilerevisione dell’assetto urbanisticodelle aree colpite, e la previsione di eventuali misure didelocalizzazione“. Il principio, osserva La Loggia, è semplice. “Prevenireè sempre più importante che intervenire dopo che i danni siano accaduti”. Da non sottovalutare il risvolto “educativo”. “Gli eventi avversi, specie quelli non distruttivi, servono adare insegnamentoper affrontare ciò che in futuro dovesse presentarsi”.