Nessun canale preferenziale: sullo stato dei voli da e per l’aeroporto di Fontanarossa di Catania, parzialmente chiuso da lunedì per via dell’incendio scoppiato nella notte tra il 16 e il 17 luglio, le Agenzie di viaggio siciliane “devono informarsi tramite i canali social, come tutti”. E nell’incertezza “nessuno prenota”. A spiegarlo è Gianluca Glorioso, presidente per la Sicilia di Fiavet-Confcommercio. Ieri l’associazione di categoria degli operatori turistici ha pubblicato una lettera inviata a Sac, la Società di gestione dello scalo Etneo e a Enac, l’Ente nazionale di aviazione civile, in cui chiede una data certa per la riapertura e una “informazione precisa del flusso dei voli e delle navette da e per gli aeroporti“. Al momento, però “non abbiamo ricevuto nessuna risposta“, dice Glorioso a FocuSicilia. Lo stato attuale resta quindi fatto di informazioni “imprecise, confusionarie, contraddittorie”.

Le navette senza un volo specifico assegnato
“Non è nostro dovere disquisire sull’emergenza e sulla sua gestione, ma noi ci facciamo carico degli extra costi nell’emergenza. Ma anche nell’incertezza abbiamo bisogno di tempi certi”, spiega Glorioso. La situazione attuale di agenzie e tour operator siciliani, con Fiavet Sicilia che ne raggruppa 155, appena pochi giorni fa, prima dell’incendio, era quella di chi “soprattutto dopo l’emergenza Covid, era tornato a essere un riferimento per i turisti. Questo perché nelle emergenze gestiamo la situazione offrendo assistenza, e ha un valore per i turisti. E la maggiore differenza con l’online”, premette. Il meccanismo, normalmente, porta le agenzie “ad anticipare economicamente le somme impiegate per spostamenti più lunghi per il cambio di luogo di atterraggio, di orari, di alberghi o altro. Questo per poi rivalersi noi con l’aeroporto, nella speranza forse di recuperare le somme”. Ma in una situazione nella quale “i pullman annunciati per spostarsi magari da Trapani a Catania non hanno un volo specifico e un orario di riferimento” anche il più attento dei professionisti può poco. Quando tra i turisti ci sono poi “stranieri con problemi di fuso orario, o peggio ancora disabili o altre persone che magari tornano da un intervento al Nord, e sono tantissime, non possiamo avere l’incertezza”.
“Non vendiamo più nulla”
La difficoltà principale di questi giorni è senza dubbio quella organizzativa. “Noi magari avevamo prenotato un pullman per 40 persone da Siracusa alle 10, e invece questo ora scopriamo che servirà in giornata a Trapani alle 18. Questo comporta trovare il mezzo disponibile, riprogrammare l’itinerario, e poi mettersi d’accordo anche a livello internazionale. Abbiamo fornitori con lunghi rapporti che ci vengono incontro, ma tutto questo è pure aggravato dalla condizione delle strade siciliane”, spiega Glorioso, che ricorda come a oggi “per fare un viaggio da Catania a Trapani servano almeno cinque ore“. Tutto questo inoltre contribuisce ad alimentare la diffidenza dei turisti. “Oltre alle difficoltà e alle urgenze, al momento non stiamo vendendo più nulla. E mi metto nei panni di chi vorrebbe partire tra cinque giorni o una settimana”. Secondo Glorioso “come si gestisce una situazione come questa dimostra il livello di ospitalità di una Regione, e vale più di tutti i soldi spesi in campagne pubblicitarie. Quando ci sono le emergenze si evidenziano i pregi e i problemi, e la cattiva pubblicità“, conclude il presidente di Fiavet-Confcommercio Sicilia.