Incendio: “l’esercito” dei forestali: pochi, anziani e con mezzi obsoleti

Incendio: “l’esercito” dei forestali: pochi, anziani e con mezzi obsoleti

L’incendio all’aeroporto di Catania ha ricordato a tutti quanto può essere devastante il fuoco. E quando si pensa a un incendio il pensiero va in automatico a chi per lavoro lo spegne: vigili del fuoco e forestali. Vi abbiamo parlatoquidelle difficoltà di organico e mezzi dei vigili del fuoco ma pure i forestali non se la passano bene. L’addetto squadra pronto intervento (Aspi) è l’uomo più vicino alle fiamme, il primo a combattere l’incendio. A coprirgli le spalle con i mezzi motorizzati e i serbatoi d’acqua c’è l’addettoguida autobotti e mezzi speciali (Agams), che manovra il mezzo antincendio in strade sterrate e impervie, dove la visibilità è scarsa e lo scenario può cambiare in continuazione. Prima ancora, a grande distanza, era statol’addetto alla torretta avvistamento incendi(Atai) che dall’alto aveva notato per primo il fumo e dato l’allarme via radio ai colleghiaddetti radio della centrale operativa(Arco). Sono tre delle figure impegnate sul fronte antincendio nelgrande esercito degli operai forestali siciliani, che non vanno confusi con gli uomini in divisa del Corpo forestale della Regione Siciliana (Cfrs). Gli operai forestali sonooltre 17 mila, distribuiti tra varie categorie contrattuali, che si occupano di attività rurali durante tutto l’anno nellearee demaniali forestalidella Sicilia, come usare il decespugliatore e costruire muretti a secco. Di questi,seimilasono impegnati in particolare nel periodo estivo, durante la campagna Aib (antincendio boschivo) , che quest’anno si è aperta il primo giugno e si concluderà il 30 settembre. Leggi anche –Incendi boschivi: vigili del fuoco ‘sdoppiati’ e Regione che non paga Gli operai forestali che svolgono attività rurali fanno capo all’Azienda forestee quindi all’assessorato regionaledell’Agricoltura. “Si occupano della manutenzione del bosco, della piantumazione, della realizzazione di viali parafuoco e di altre attività boschive di salvaguardia”, spiegaAlfio Turrisi, segretarioFai CislCatania. Gli operai assunti a tempoindeterminato, sono 1.329 in tutta la Sicilia. Tra loro “solo il dieci per cento opera nell’antincendio – precisaAdolfo Scotti,segretario generale Fai Cisl – mentre gli altri coordinano le parti amministrative, i servizi, i dispositivi di protezione individuale, curano il raccordo tra gli uffici e la parte operativa”. A tempodeterminato, invece, ci sono le altre categorie che prestano servizio per un numero preciso digiornate lavorativeogni anno:151, 101 o 78. Da qui la definizione di centocinquantunisti, centounisti, settantottisti. Del bacino complessivo dei forestali, sono in particolare i 101isti ad essere impegnati nel contingente che si occupa diantincendio, ma anche i 151isti possono essere impegnati per una quota delle loro giornate nell’antincendio, con una doppia qualifica quindi. Chi svolge attività antincendio fa capo agliIspettorati ripartimentali delle foreste, che dipendono dall’assessorato regionaleTerritorio e Ambiente. Leggi anche –Quei mille volontari che tengono in piedi l’antincendio estivo in Sicilia I forestali dell’antincendio rappresentano di certo leforze in campo più numerose. Ma l’età degliuominie l’età deimezzia disposizione sono tra i problemi più evidenti. Come raccontano a FocuSicilia Scotti e Turrisi, “con leassunzioni bloccate, l’età anagrafica media è salitaoltre i 60 anni. A quell’età ci sono patologie e tantissime limitazioni. Lavorare nel bosco diventacomplicato. Non tutti riescono adaffrontare le fiammementre ci sonotemperature di 45 gradi. Lo denunciamo da anni. Chiederemo un ingresso digiovaninel settore”. I mezzi non adeguati sono un altra grande zavorra che pesa molto sull’operatività dei forestali durante l’antincendio. “I mezzi purtroppo sono ormaiobsoleti, hanno più di 30 anni, sono sottoposti a una manutenzione continua. Con molta probabilità, entro novembre dovrebbero arrivare nuovi mezzi, speriamo ne arrivi almeno uno per ogni distretto”, proseguono. Sono problemi che l’assessore regionale dell’Agricoltura, LucaSammartino, conosce bene. Proprio due giorni fa ha voluto incontrare le organizzazioni sindacali per lavorare a unariforma del settore,“finora però tracciata solo per grandi linee”, dicono dalla Fai Cisl. Leggi anche –Incendi estivi: a fuoco 55 mila ettari, in fumo 22 milioni di euro Con iseimila operai forestalisi completa il quadro delle forze pronte a intervenire durante gli incendi estivi nei boschi. Questi compongono circa 150 squadre, unendosi ai 463 agenti in divisa delCorpo forestaledella Regione Siciliana. Impegnati sullo stesso fronte caldo, ci sono2.900 vigili del fuocodivisi tra 80 e 100 squadre, che però non intervengono generalmente nei boschi, competenza dei forestali. Lalinea di confineperò, quando si è impegnati sul campo e bisogna fare in fretta, può diventare sottile. I vigili del fuoco dovrebbero esserequasi 3.200e ne mancano quindi 300 in organico. Infatti, per supportare la campagna antincendio boschivo,tolgono personale alle squadre ordinariee lo inviano nelle13 squadre aggiuntiveformate quest’anno per presidiare i luoghi più a rischio e pagate secondo unaconvenzione con la Regione Siciliana, che non ha ancora liquidato i compensi dell’estate 2022. Poi ci sono una ventina di distaccamenti divigili del fuoco volontariche però devono operare insieme ai vigili ordinari. A questi uomini si aggiungono imille volontaridellaProtezione civile regionaleche formano200 squadre operative. La scorsa estate, andarono in fiamme55 mila ettari di terreni, ottomila di boschi, pe un costo stimato in22 milioni di euro. Il personale diminuisce sempre più e non conforta che le 500 unità in meno di forestali usciti dall’organico tra il 2022 e il 2023 siano in gran parte i 101isti: proprio quelli chiamati aspegnere gli incendi.