“I dati pubblicati dall’Inail rappresentano un quadro davvero desolante che fa comprendere come, nonostante numerose normative e anche appelli da parte dei sindacati (ricordiamo la nostra iniziativa “Lavorare per vivere” con cui il sindacato ha ricordato i morti sul lavoro), il fenomeno degli infortuni sui luoghi di lavoro continua purtroppo ad essere in costante e preoccupante crescita”: così Giovanni Musumeci, segretario territoriale Ugl di Catania, commenta i dati Inail che fanno registrare un’impennata del 50 per cento degli infortuni sul lavoro in Sicilia, tra il 2021 e il 2022: 8.660 in più, in un periodo monitorato di soli nove mesi. Al totale di quasi 26 mila denunce di infortunio, si aggiungono 49 morti sul lavoro. E l’anno non si è ancora concluso. “Il sensibile incremento che si registra in Sicilia – aggiunge Musumeci – sia in relazione ai decessi che agli infortuni ed alle malattie professionali, ci fa capire ancora una volta come non c’è più tempo da perdere su quello che ormai è diventato uno dei temi prioritari dell’agenda dei Governi regionale e nazionale”. La situazione è infatti preoccupante in tutta Italia, dove la crescita al confronto tra l’anno in corso e il precedente è però ‘solo’ del 35 per cento, un dato che per quanto spaventi resta sempre inferiore al 50 per cento registrato in Sicilia.
“Invertire il trend di dolore e di disperazione”
“Non abbiamo bisogno di ulteriori leggi – esorta il segretario Ugl – utili solo ad ingarbugliare ulteriormente un contesto già abbastanza appesantito e confuso, ma serve con urgenza più controllo. In Sicilia in particolare abbiamo estrema necessità di ingenti forze fresche nell’ambito dei servizi ispettivi, a dar man forte alle esigue unità lavorative in organico”. Nell’Isola sono in servizio al momento 63 ispettori del lavoro e la Regione Siciliana ha sottoscritto ad agosto un protocollo d’intesa con l’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) per impiegare gli ispettori siciliani vincitori del concorso nazionale che così potrebbero venire a lavorare nella propria terra. “Serve anche una maggiore formazione di datori di lavoro e lavoratori – prosegue Musumeci – nonchè una attività di sensibilizzazione alla prevenzione, che non può essere solo quella che si vede negli spot pubblicitari, ma deve essere principalmente effettuata a partire dalle istituzioni scolastiche per finire in ogni luogo di lavoro. Questa è la battaglia che come Ugl stiamo continuando a portare avanti ogni giorno per far si che questo trend, fatto di dolore e disperazione, possa essere invertito presto”.