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L’economia in Sicilia resiste alla crisi: più 3,7% nel 2022. Il report Banca d’Italia

Lo scorso anno ha visto prima le ultime emergenze legate alla pandemia, poi il caro energia dovuto alla guerra in Ucraina. Ma l'economia siciliana ha retto, con un risultato numerico migliore del 2019 pre-crisi. Ma sul potere d'acquisto reale pesa la forte inflazione

L’economia siciliana ha registrato una crescita solida nella prima metà del 2022, ma successivamente ha rallentato a causa delle tensioni geopolitiche, dell’incremento dell’inflazione e delle condizioni di finanziamento peggiorate. Nonostante questo, nel complesso, l’attività economica in Sicilia è aumentata del 3,7 per cento nel 2022. Il dato viene dalla Banca d’Italia, che ha pubblicato oggi il suo approfondimento sull’Economia della Sicilia.

L’edilizia è il settore trainante: più 9,9 per cento

Il dato di crescita siciliano è in linea con la media nazionale, e ha permesso all’Isola di recuperare quasi completamente la perdita di prodotto interno lordo causata dalla pandemia. In questo quadro positivo l’industria ha mostrato però una stagnazione, con una decrescita poco sotto lo zero, dato in netto contrasto con il “rimbalzo” del 2021 primo anno di ripresa dell’economia dal Covid, mentre l’edilizia e il settore terziario sono cresciuti. Le imprese edili hanno segnalato un rallentamento delle ore lavorate e una stabilità del fatturato a prezzi costanti, con una debole attività di investimento. I costi di produzione sono aumentati a causa dei rincari dei beni energetici, ma sono stati mitigati dall’incremento dei prezzi di vendita. Le difficoltà di approvvigionamento dei materiali, un problema più volte denunciato nel corso del 2022 dall’associazione dei costruttori edili Ance Sicilia, si sono attenuate nel quarto trimestre. Nel settore delle costruzioni l’espansione, che secondo le stime riportate da Banca d’Italia, prodotte dalla società di consulenza Prometeia e basate sui dati Istat, è pari a un più 9,9 per cento sul 2021, è stata trainata dall’edilizia residenziale e dai lavori pubblici. I servizi hanno invece beneficiato dell’aumento dei flussi turistici, che hanno quasi raggiunto i livelli pre-pandemia. Secondo le stime di Prometeia, il valore aggiunto del terziario è cresciuto del 4 per cento nel 2022, sorpassando anche il “rimbalzo” del 2021, quando la crescita del macro-settore si era fermata al 2,8 per cento.

Aumentano i redditi, ma le famiglie sono più povere

Anche l’occupazione è cresciuta, ma non ha riassorbito completamente gli effetti della pandemia, con un aumento del 2 per cento rispetto al 2021 ma con un livello occupazionale che è risultato inferiore a quello del 2019 di circa 4.500 unità per il mancato recupero della componente femminile. La disoccupazione rimane invece doppia rispetto alla media nazionale, a quota 16,6 per cento, nonostante una diminuzione di 2,1 per cento rispetto al 2021. Il reddito delle famiglie siciliane è aumentato in termini nominali, precisamente del 5,6 per cento, ma l’inflazione, in media superiore al 10 per cento nel corso dell’anno, ha comportato una contrazione in termini reali. I consumi hanno mostrato una ripresa, ma i rincari dei prezzi e la diminuzione della fiducia hanno impedito un completo recupero.

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Meno mutui a causa dei tassi d’interesse alti

I finanziamenti alle famiglie sono invece aumentati, ma le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto dell’abitazione principale sono diminuite a partire dall’ultimo trimestre 2022 a causa dell’aumento consistente dei tassi di interesse per i nuovi, e la tendenza prosegue nel primo trimestre dell’anno in corso. Di contro chi aveva un tasso fisso gode al momento di condizioni di debito praticamente “irripetibili” nel contesto attuale fortemente inflattivo, che vede la Sicilia nei primi mesi del 2023 un ulteriore aumento del 8,3 per cento dei prezzi al consumo (dati Istat). La qualità del credito erogato alle famiglie e alle imprese siciliane è migliorata nel 2022. La raccolta bancaria ha mostrato un rallentamento, mentre le spese degli enti territoriali sono aumentate. Le condizioni finanziarie degli enti siciliani rimangono critiche a causa della limitata base imponibile e della bassa capacità di riscossione.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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