Pil, lavoro, export: nel primo semestre 2021 Sicilia in ripresa. I dati di Bankitalia

Da gennaio a giugno in Sicilia il prodotto interno lordo è cresciuto di sette punti. Un risultato sopra le aspettative, pur rosee, fatte nelle scorse settimane dalla Regione siciliana, cheprevede per l’interno anno una crescita del 6,2 per cento. Ma, avverte Banca d’Italia nel suo ultimo report sull’economia della Sicilia, la crescita “è lievemente inferiore a quella media italiana”. Secondo l’Iter, l’Indicatore trimestrale dell’economia regionale, il miglioramento congiunturale è però proseguito fino a settembre. Leggi anche –Sicilia, previsioni rosee sull’Economia. Armao: “Ma serve assumere esperti” Non c’è, secondo quanto scrive Bankitalia, un settore trainante dell’economia, ma “la maggioranza delle imprese industriali e dei servizi nei primi nove mesi del 2021 ha registrato un incremento del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se per una quota rilevante di aziende i ricavi sono ancora al di sotto dei livelli del 2019”. Una condizione che si riflette anche sulle esportazioni, tornate a quota 4,5 miliardi di euro nel primo semestre 2021, lo stesso livello del primo semestre 2019 e un più 16,4 per cento sulla prima metà del 2020. A prevalere è ancora il settore petrolchimico, che da solo con 2 miliardi e 317 milioni di euro di export, in crescita di oltre il 20 per cento, copre oltre la metà dell’export siciliano, ma in forte crescita sono anche l’export di prodotti alimentari (più 17,9 per cento), e le attività manifatturiere non legate al settore petrolchimico (più 28,9 per cento). Una economia che sta avvantaggiandosi di un prevedibile effetto “rimbalzo” dopo la crisi. A fare eccezione è però l’edilizia che, grazie all’effetto degli incentivi statali come il Superbonus 110 per cento, sta avendo “una crescita vertiginosa” scrive Banca d’Italia. A testimoniarlo le ore lavorate denunciate alle casse edili, cresciute da gennaio a giugno 2021 “di oltre il 50 per cento” rispetto al 2020, quando a causa della pandemia l’attività si era fortemente ridotta. A sostenere la richiesta di interventi edili anche il mercato immobiliare, che è a sua volta cresciuto del 65 per cento rispetto al 2020, ma anche di oltre il 21 rispetto allo stesso periodo del 2019. I segnali di ripresa danno i loro effetti anche nel mercato del lavoro: nei primi otto mesi del 2021 sono stati creati circa 65.000 posti di lavoro, a fronte dei 39.000 nello stesso periodo del 2020 e dei quasi 53.000 del 2019. L’aumento siciliano, avverte Banca d’Italia, è comunque inferiore a quello medio del resto del Sud (che cresce dello 0,7 per cento a fronte di una flessione nazionale dello 0,8), ed è probabilmente dovuta a un numero di cessazioni ancora inferiore rispetto a quanto osservato nel periodo pre-pandemia. La ripresa delle posizioni lavorative è dovuta in particolare alle attivazioni nette di contratti a termine, pari a circa l’80 per cento del totale, e grazie alla decontribuzione ha coinvolto anche la fascia 15-24 anni e le donne, con attivazioni nette di posti di lavoro superiori ai primi 8 mesi del 2019. La dinamica è stata particolarmente positiva per i comparti più colpiti dalla pandemia (turismo, arte, cultura, sport, tempo libero e altri servizi), le cui nuove posizioni di lavoro nei primi otto mesi dell’anno hanno rappresentato oltre i quattro quinti del totale.