Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta una straordinaria opportunità di investimento sul capitale umano, sulla formazione, sulla ricerca e sulla terza missione. Un’opportunità fondamentale per la costruzione di un forte legame tra le università e il mondo economico. Dal Pnrr, infatti, potranno arrivare sul panorama universitario italiano 1,3 miliardi di euro per la realizzazione del Piano straordinario per l’edilizia residenziale universitaria e altri sette miliardi di euro per il Piano straordinario della ricerca.
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Risorse per ricerca e didattica
È quanto emerge dal XVIII Convegno annuale dei Direttori generali e dei dirigenti delle Università italiane che si è svolto a Roma nei giorni scorsi a cui hanno partecipato oltre 80 istituzioni universitarie pubbliche e private, con oltre 200 partecipanti, tra direttori generali e dirigenti. “Sarà fondamentale intercettare queste risorse che possono essere destinate al miglioramento delle infrastrutture edilizie del nostro ateneo dedicate alla ricerca, alla didattica e alla residenzialità universitarie”, spiega il direttore generale dell’Università di Catania, Giovanni La Via. “Tra le varie linee penso alla realizzazione di progetti già cantierabili, all’acquisto di attrezzature da destinare alla ricerca e allo sviluppo di ricerche insieme con le imprese con l’obiettivo di rafforzare il legame tra il nostro ateneo e il territorio”.
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Potenziare il personale
Previsti fondi del Pnrr anche per la digitalizzazione dei processi, l’integrazione dei sistemi informativi e il governo degli indicatori con le università chiamate a sostenere e implementare dinamicamente i processi di trasformazione digitale del Paese.
E ancora fondi per il potenziamento numerico e qualitativo del personale tecnico-amministrativo attraverso la semplificazione delle regole del reclutamento e il focus sulle nuove competenze oltre alla eliminazione o almeno importante attenuazione dei vincoli sulla spesa corrente degli atenei.